[21/05/2008] Energia

Osservazioni di Legambiente sull´eolico in Val di Cornia

PIOMBINO. A oggi, l´energia eolica rappresenta la fonte di energia rinnovabile più sviluppata. È pulita, gratuita, e nostrana, permette la creazione di un sistema di generazione elettrica distribuito sul territorio, per limitare la dipendenza dalle importazioni di energia, la costruzione di nuovi grandi elettrodotti e lo spreco di energia che si perde nel trasporto. Un maggiore impiego di energia eolica potrebbe ridurre le emissioni di CO2 e creare nuovi posti di lavoro, oltre ad assicurare l´indipendenza energetica dell´Europa e affermare la sua posizione di leader globale nel campo della tecnologia eolica.

Negli ultimi anni abbiamo assistito al diffondersi degli impianti eolici. Quelli installati in Europa lo scorso anno superano in capacità produttiva quelli di qualunque altra tecnologia energetica installati nello stesso periodo, e potrebbe fornire sino al 14 per cento dell’energia entro il 2020.
La UE ha promosso un’inchiesta per monitorare le difficoltà frapposte alla attuazione dell’eolico. Il sito di riferimento è : http://ec.europa.eu/energy/res/consultation/offshore_wind_energy_en.htm

In Italia le cose vanno meno bene, sono molti gli ostacoli che limitano il diffondersi dell´energia eolica, lungaggini amministrative e una politica energetica che tende a puntare su fonti energetiche di tipo tradizionale. La Regione Toscana mette i freni soprattutto al mini- eolico.
In Val di Cornia “la Variante Normativa in materia di installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili” di fatto impedirebbe l’istallazione del mini- eolico nelle zone agricole.
In particolare impedirebbe l’istallazione del mini- eolico per impianti superiori ai 60 kw. Le taglie inferiori hanno problemi tecnologici e di affidabilità non ancora risolti.

Sono invece interessanti soprattutto quelli che vanno dai 60 Kw a 200 Kw che è la taglia economicamente e ambientalmente sostenibile per le zone agricole, a cui peraltro la Legge Finanziaria 2008 riconosce una tariffa premiale e prevede forme di semplificazione per l’autorizzazione.

Invece di semplificare l’autorizzazione la si vuol complicare e imporre inutili limiti, spese insopportabili e addirittura una specie di moratoria.
Si chiede che:
- “Siano esclusi gli effetti visivi” in modo generico e discrezionale
- “sia rilevabile una ventosità superiore ai 5 metri al secondo” mentre il minieolico è conveniente anche a ventosità inferiori e i costi del rilevamento sono economicamente insopportabili
- “sia esclusa l’interferenza con corridoi avifaunistici” (passaggio di uccelli migratori) mentre queste pale possono essere alte anche meno di 30 metri.
- Si chiede una convenzione con il Comune come se fossero grandi impianti in grado di finanziare altre opere o servizi
Addirittura:
- Si da ai comuni il potere di “escludere gli impianti eolici… in attesa di un recepimento di una carta delle aree vocate”
Insomma si vuol proprio impedire l’istallazione del mini- eolico in Val di Cornia.
Comunque La Legambiente ha consegnato le sue osservazioni al Circondario per chiedere di apportare le necessarie modifiche alla variante e sembra che ci sia disponibilità ad un accoglimento.

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