[21/05/2008] Aria

Trasporto aereo, per l´Ue va incluso nel mercato delle emissioni

LIVORNO. In vista della nuova direttiva europea sulle emissioni di gas a effetto serra in atmosfera, l’Ue spinge per includere il trasporto aereo nel mercato delle emissioni: con comunicazione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di ieri il Consiglio Ue ufficializza la “posizione comune” del 18 aprile 2008 sulla proposta di direttiva che estende al trasporto aereo internazionale le regole del sistema di scambio delle quote di emissioni dei gas a effetto serra. E questo perché anche l’aviazione ha il suo impatto ambientale: le immissioni incidono nella misura del 3% sul volume totale dei gas serra prodotti dall’Unione europea che dal 1990 al 2003 sono aumentate dell’87%.

La proposta di direttiva in itinere fa seguito alla Comunicazione dell’Ue del 27 settembre 2005 “Ridurre l´impatto del trasporto aereo sui cambiamenti climatici” e prevede l’abbattimento delle emissioni prodotte dai voli internazionali a partire dal primo gennaio 2012. A partire dal 2012 dovrebbero essere incluse le emissioni prodotte da tutti i voli in arrivo e in partenza da un aerodromo comunitario. Il sistema comunitario può pertanto rappresentare un modello per il ricorso agli scambi di quote di emissioni in tutto il mondo.
Il trasporto aereo incide sul clima planetario attraverso l’emissione di biossido di carbonio, ossidi di azoto, vapore acqueo, particelle di solfati e particolato carbonioso.

Secondo le stime dell’Ipcc, l’impatto globale del trasporto aereo è attualmente da due a quattro volte superiore all’effetto delle sole emissioni di biossido di carbonio prodotte in passato. Studi comunitari recenti hanno messo in evidenza che l’incidenza complessiva del trasporto aereo potrebbe essere circa due volte superiore all’impatto del solo biossido di carbonio.

Ma nonostante le incertezze degli effetti e in attesa di progressi in campo scientifico, la Comunità che si ispira al principio di precauzione cerca di trattare l’impatto globale del trasporto aereo nella maniera più approfondita possibile. Dunque anche per evitare distorsioni della concorrenza, la Comunità si ripromette di specificare una metodologia armonizzata di assegnazione delle quote per stabilire la quantità totale da rilasciare e per distribuire le quote agli operatori aerei. Gli operatori aerei hanno il controllo più diretto sul tipo di aeromobile in servizio e sulle modalità d’uso ed è per questo che secondo l’Ue è opportuno che siano proprio loro i responsabili dell’adempimento degli obblighi istituiti dalla direttiva, compreso l’obbligo di approntare un piano di monitoraggio, di controllare e di comunicare le emissioni in conformità del piano stesso.

Nelle intenzioni della Comunità c’è pure quella di costituire una riserva speciale di quote per assicurare ai nuovi operatori aerei l’accesso al mercato e per assistere gli operatori aerei che registrano un aumento cospicuo del numero di tonnellate-chilometro effettuate. Mentre una parte delle quote sarà assegnata mediante asta (secondo le regole che la Commissione provvederà a stilare).

Ma l’Ue non si ferma qui: dispone che i proventi derivanti dalla vendita all’asta di quote, o un importo equivalente (qualora lo impongano superiori principi di bilancio degli Stati membri quali l’unità e l’universalità) siano utilizzati per ridurre gli effetti delle emissioni dei gas a effetto serra; per favorire l’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici nell’Unione europea e nei paesi terzi; per finanziare attività di ricerca e sviluppo ai fini dell’attenuazione e dell’adattamento e per coprire i costi di gestione del sistema. Così come potrebbero essere investiti per promuovere trasporti ecologici. I proventi delle aste in particolare dovrebbero essere utilizzati per finanziare il Fondo globale per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, nonché misure finalizzate a combattere la deforestazione e ad agevolare l’adattamento nei paesi in via di sviluppo.

E tutto questo perché il trasporto aereo contribuisce all’impatto globale di origine antropica sui cambiamenti climatici, ma l’impatto ambientale delle emissioni di gas a effetto serra prodotte dagli aeromobili può essere attenuato con apposite misure contro i cambiamenti climatici nell’Unione europea e nei paesi terzi.

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