[21/05/2008] Acqua

Acque minerali e termali in Toscana: nuova proposta di legge

FIRENZE. Dopo l’ok delle commissioni Attività produttive e Sanità del Consiglio regionale alla proposta di legge per la disciplina della ricerca, della coltivazione e dell’utilizzazione delle acque minerali, di sorgente e termali, ora il provvedimento va in Aula. La pdl , che è stata approvata a maggioranza, con l’astensione dei gruppi An e Forza Italia-Pdl, modifica la precedente legge regionale numero 38 del 2004 e interviene prevalentemente a disciplinare l’avvio di un’attività di utilizzazione di acqua minerale e di sorgente e il rinnovo delle concessioni, con l’intento di colmare alcune lacune e intervenire sugli aspetti economici e sanitari della materia: funzioni amministrative decentrate, riordino e razionalizzazione delle concessioni e dei canoni, regolamentazione degli aspetti igienico sanitari. La nuova legge, vede punti di conferma della precedente: ad esempio saranno sempre i comuni a rilasciare permessi di ricerca, concessioni, autorizzazioni igienico sanitarie. Il permesso di ricerca per lo studio e la captazione dell’acqua si effettuerà nel termine massimo di 90 giorni.

Novità invece per quanto riguarda le concessioni per la coltivazione del giacimento: sarà rilasciata attraverso convenzione della durata massima di 25 anni, previa selezione con procedura di evidenza pubblica, che richiederà la presentazione dei programmi di coltivazione e dei piani industriali relativi agli interventi di tutela e valorizzazione sostenibile della risorsa-acqua, nonché alla promozione dello sviluppo qualificato del territorio, alle ricadute economiche ed occupazionali ed alla compensazione dell’eventuale impatto che l’attività produca sul territorio. Per quanto riguarda gli aspetti economici, la concessione è subordinata ad un pagamento annuo. Per le concessioni con annesso stabilimento di imbottigliamento il canone può variare da un minimo di 0,50 euro e un massimo di 2 euro per metro cubo di acqua imbottigliata; l’acqua destinata ad usi termali è soggetta ad un canone annuale posticipato di 0,10 euro per metro cubo, con dei tetti massimi. Una riduzione del canone è prevista, fra l’altro, per l’imbottigliamento in vetro (già previsto nella L. 38/2004) e per le acque termali utilizzate per cure convenzionate con il servizio sanitario nazionale. Le risorse derivanti dai canoni saranno impiegate in iniziative a beneficio del territorio interessato dalla concessione.

«Si compie un passo ‘rivoluzionario’ rispetto alla precedente legge del 2004´ - afferma Vittorio Bugli (Pd), presidente della commissione Attività produttive - Le commissioni hanno lavorato a lungo per arrivare ad un’unica legge regionale che credo non abbia eguali in Italia. La novità principale riguarda l’introduzione del criterio della selezione per evidenza pubblica per il rilascio delle concessioni sulle acque minerali e termali. I comuni, con l’appoggio delle strutture regionali, dovranno istruire procedure di evidenza pubblica, nelle quali sarà determinante quanto, in termini di ricchezza, il processo di utilizzo lascerà sul territorio e quanto sarà in grado di assicurare la tutela dell’ambiente. Inoltre, al momento del rinnovo della concessione, è prevista la possibilità di trattativa tra il comune e i privati: in questo modo, diventa determinante il piano industriale» conclude Bugli.

Positivo anche il giudizio dell’altro promotore della proposta di legge, Fabio Roggiolani (Verdi), presidente della commissione Sanità: «Si tratta di un’ottima legge, frutto di un lavoro importante e portatrice di straordinari cambiamenti. Resta solo un punto strutturalmente irrisolto, il passaggio tra concessione di ricerca e concessione definitiva». Di sostanziale attesa e velata critica il giudizio delle opposizioni «Quella del gruppo di Alleanza nazionale è una astensione di tipo tecnico − ha dichiarato Marco Cellai − soprattutto alla luce degli emendamenti oggi introdotti e in relazione ad una eccessiva discrezionalità dei comuni che a nostro parere permane. È necessario un approfondimento che faremo al momento del confronto in Aula».

Anche Forza Italia-Pdl si è astenuta ma rimane più critica sul provvedimento: «Anche in questa occasione- commenta Angelo Pollina- la maggioranza ha dimostrato di non avere il coraggio di andare avanti come sarebbe necessario. Di fronte ad un provvedimento come questo, che coinvolge le aziende, i lavoratori e più in generale un aspetto importante di sviluppo della Toscana, chiedevamo più coraggio alla maggioranza. Ora aspettiamo il confronto in Aula». Per quanto attiene gli aspetti di tutela quali-quantitativa della risorsa idrica, la Regione continuerà a provvedere al monitoraggio dello sfruttamento delle risorse idriche con l’obiettivo di tutelare il patrimonio toscano di acque minerali di sorgente e termali. Inoltre saranno individuate dalle province, zone di salvaguardia e di valorizzazione ambientale da sottoporre a specifica disciplina.

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