[07/04/2006] Acqua

Acque di balneazione: l´Unione Europea diffida l’Italia

BRUXELLES - La Commissione europea ha inviato una lettera di diffida a undici stati membri che hanno ripetutamente soppresso zone di balneazione dagli elenchi ufficiali, evitando così di applicare le norme comunitarie a tutela della salute dei bagnanti. Si tratta di Italia, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia. I siti di balneazione soppressi sono circa 7000, per l’Italia tra le
5931 zone che figurano negli elenchi per la stagione balneare 2004 nel periodo indicato ci sono 1047 punti soppressi.

Esaminando le relazioni annuali sulle acque di balneazione che gli Stati membri presentano a norma della direttiva sulle acque di balneazione , la Commissione ha notato che, tra l’inizio degli anni ’90 e il 2004, molte acque che prima erano identificate come acque di balneazione sono state eliminate, senza alcuna spiegazione, dall’elenco delle zone di balneazione controllate. La direttiva impone agli Stati membri di monitorare la qualità delle acque di balneazione e di evitarne l’inquinamento.

La Commissione teme che alcuni Stati membri abbiano scelto di chiudere alcune zone di balneazione piuttosto che risolverne i problemi di inquinamento. La Commissione ha anche sollevato obiezioni in merito al mancato monitoraggio di alcune zone di balneazione italiane che, pur considerate tali sono soggette a divieto. L´Italia inoltre non ha controllato la qualità delle acque in 244 siti, nei quali durante il 2004 è stata vietata la balneazione.

La Corte di giustizia europea aveva già decretato che il mancato riconoscimento dei siti di balneazione o la loro soppressione dagli elenchi devono essere adeguatamente illustrati e motivati e non devono rappresentare
una soluzione ai problemi di inquinamento delle acque interessate.

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