[20/05/2008] Consumo

Le sconsolanti game consoles di Sony, Microsoft e Nintendo

ROMA. Il rapporto mondiale “Playing Dirty” rivela come i tre produttori-monopolisti di console, Sony, Microsoft e Nintendo, impiegano ancora composti e materiali pericolosi per i loro prodotti. «Le console Wii di Nintendo, PlayStation 3 Elite (PS3) di Sony e Xbox 360 di Microsoft infatti – si legge nel rapporto - sono risultate positive al test, commissionato da Greenpeace, sulla presenza di plastica clorurata (Pvc), ftalati, berillio e ritardanti di fiamma a base di bromo».

Le console per videogiochi sono il settore in maggiore crescita dell’industria elettronica, nel 2006 ne sono stati venduti più di 60 milioni di esemlari, con un aumento del 14,9% rispetto al 2005. Nel 2007 in Italia, sono state vendute 5 console al minuto, 2.380.000 piattaforme in un anno, con un incremento del 48%.

Xbox 360 e PS3 conterrebbe livelli molto alti di ftalati, usati per rendere flessibile il Pvc ma proibite in giocattoli e articoli per bambini venduti nell’Ue a causa della loro tossicità. «Uno di questi ftalati, il Deph, è classificato come tossico per la riproduzione, data la capacità di interferire nello sviluppo sessuale dei mammiferi, in particolare maschi. L’altro ftalato identificato nella XBox 360, il DiNP (ftalato di diisononile), è vietato solo in quei giocattoli e articoli per bambini destinati a essere introdotti in bocca» spiega il rapporto.

Secondo Kevin Brigden dell’unità scientifica di Greenpeace, «Anche se le console non sono classificate come giocattoli contengono comunque sostanze nocive per la salute umana che potrebbero essere evitate. Oggi i produttori hanno a disposizione tecnologie idonee a progettare e mettere in commercio console più verdi».

Le concentrazioni più alte di bromo sono state trovate nella Playstation PS3 (13,8% del peso) e Wii (12,5%), ma anche le altre consoles non scherzano.

Greenpeace spiega che «allo stesso tempo, le analisi hanno mostrato l’impegno da parte dei produttori di evitare o ridurre l’impiego di specifiche sostanze pericolose in alcuni materiali delle console. Nel caso di Nintendo, per esempio, le leghe di berillio non sono state identificate nei contatti elettrici di Wii ed è stato osservato un uso limitato di Pvc e ftalati. La Playstation PS3 di Sony, invece, contiene circuiti stampati “privi di bromo” e la XBox 360 di Microsoft impiega, rispetto alle concorrenti, meno ritardanti di fiamma nelle custodie».

Le console non contengono solo sostanze nocive ma la loro obsolescenza programmata che tiene in piedi un circuito di consumi sempre più sofisticati contribuisce alla produzione di rifiuti elettronici ad un ritmo elevato, con uno smaltimento o recupero spesso illegale e che mette a rischio l’ambiente e i lavoratori

Vittoria Polidori, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace, spiega che «La nostra ricerca dimostra chiaramente che è possibile fabbricare una console più verde. I produttori dovrebbero solo sbirciare nella “console concorrente” per scoprire quali dei loro componenti pericolosi potrebbero essere sostituiti da materiali più sicuri».

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