[19/05/2008] Comunicati

L’agenda politica e l’ambiente

LIVORNO. Che le questioni roventi del dopo voto sarebbero state altre non ci voleva molto a capirlo. Ma che le questioni ambientali sparissero del tutto o quasi dal dibattito suscita qualche sorpresa e soprattutto preoccupazione. Realacci ha osservato criticamente che Berlusconi non ne ha fatto neppure cenno nel suo discorso di insediamento. Vero. Ma non mi pare che gli altri si stiano sbracciando molto per mettere questo tema in agenda.

Eppure a Roma dopo la batosta elettorale c’è chi ha cominciato a passare al setaccio talune scelte di politica urbana della passata giunta che potrebbero avere avuto effetti fortemente negativi.
In Toscana per fortuna non abbiamo avuto scoppole del genere (tranne qualcuna del tutto preannunciata come a Viareggio) ma alla vigilia delle elezioni di questi temi si è discusso e non poco e neppure sempre al meglio. Ora sembra che su tutto questo sia calata la tela o quasi. Eppure c’era chi aveva cavalcato i tanti comitati con risultati poco esaltanti. Ma anche chi non li ha cavalcati di questioni aperte ne ha a bizzeffe.

Mentre la regione adotta il piano del parco dell’Arcipelago lì devi vedertela con i cinghiali.
Mentre si punta sulle energie rinnovabili e metti nel conto anche l’eolico in maremma devi far fagotto perché le torri svalutano il castello (e se invece aumentava la rendita andava bene?).
In una zona calda come la Val di Cornia che riguarda le province di Livorno e di Grosseto e 4 comuni importanti e dove da anni si discute della istituzione del parco interprovinciale dei Montioni ecco che la provincia di Grosseto non vuole i comuni impegnati nella gestione del parco.
Prima o poi dovremo gestire la riserva marina della Meloria ma dovremmo farlo –vedremo quando- con orpelli inutili anzi dannosi e costosi che nessun ministro finora compreso il predecessore della Prestigiacomo ha abrogato (lui le commissioni di riserva voleva solo dimezzarle!).

In compenso non ha avuto nulla da dire sul nuovo Codice dei beni culturali che ha sottratto la pianificazione paesaggistica ai parchi. Ora ci sarà da rimettere insieme i cocci di questa scelta che separa quello che avrebbe dovuto oggi più che mai restare unito. Una buona occasione per pensarci è offerta dalla nuova legge regionale sulle aree protette che però da tempo è ferma in garage.

Ma l’elenco delle questioni ambientali niente affatto spicciole è assai più lungo e non concerne unicamente alcune importanti infrastrutture e sia chi ha perso sia chi ha vinto farebbe bene a farci i conti al più presto. Una buona occasione per cominciare a farlo l’avremo il 27 maggio a Pisa dove la legautonomie toscana e il parco di San Rossore hanno promosso un incontro regionale di amministratori per discuterne con l’assessore regionale ai parchi Marco Betti.

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