[19/05/2008] Comunicati

Impariamo a leggere i simboli sulle etichette

LIVORNO. Le etichette sui prodotti di qualsiasi genere danno informazioni sulla sua composizione, a volte della provenienza e in alcuni casi come recentemente ha fatto la multinazionale Tesco della quantità di anidride carbonica che viene immessa in atmosfera per la produzione dell’oggetto stesso. Ma accanto a tutte queste informazioni ne abbiamo anche altre su come e dove possiamo buttare gli imballaggi che racchiudono il prodotto e se questi sono di materiale riciclato oppure no.

I più famosi sono quelli triangolari con le frecce che si rincorrono (entrambi istituiti con la direttiva europea del 1983 sugli imballaggi)

Il primo riguarda le confezioni di carta o cartone. Il secondo quelle di plastica. Entrambi possono voler dire due cose: che l’imballaggio è riciclabile ma non necessariamente riciclato, oppure che parte del materiale è riciclato. Quindi senza ulteriori specificazioni, questi marchi sono ambigui: non dicono quale sia la loro origine ossia se è il frutto della lavorazione di materiale riciclato o se derivi da materia prima.

Dunque sulle bottigliette o su altri contenitori in plastica possiamo trovare il triangolo con al centro un numero e sotto una sigla. Il numero che di solito va da 1 a 6 sta a indicare un certo tipo di plastica che può essere riciclata. Talvolta il numero è accompagnato anche da sigle, per una maggior precisione, ma il numero 7 indica che il materiale non è riciclabile.

Il PE è la sigla del Polietilene; a volte viene specificato se si tratta di PE ad alta densità (HDPE, PE-HD) o a bassa densità (LDPE, PE-LD) e lo si può trovare indicato anche con il numero 2 (HDPE) o 4 (LDPE).

Il PET è la sigla del Polietilentereftalato che lo si può trovare indicato anche con il numero 1. Poi c’è il PVC per il Polivinilcloruro delle volte indicato anche col numero 3. La sigla PP è per il Polipropilene indicato anche con il numero 5 e la sigla PS è del Polistirolo indicato anche con il numero 6.

Anche il Vetro ha la sua sigla (VE) così come l’alluminio (AL) e la banda stagnata (ACC). Mentre i materiali poliaccopiati vengono indicati con la sigla generica PI.

Ma non è finita qui. Molte volte possiamo trovare sull’imballaggio un altro simbolo: un cerchio con le frecce che si rincorrono. Sta a indicare se il produttore aderisce ai consorzi, previsti dalla legge, per organizzare il recupero e il riciclaggio degli imballaggi. Molto diffuso nel Nord Europa, in Italia è di scarso significato perché le Autorità competenti non hanno emanato disposizioni precise. Alcune volte i triangoli sono affiancati da una figura di un uomo che getta il rifiuto in un cassonetto e per la carta nel cassonetto apposito. Il che sta a indicare che il prodotto innanzitutto non deve essere disperso nell’ambiente e che è oggetto di raccolta differenziata.

Dunque gli imballaggi possono essere gettati nell’apposito contenitore dell’isola ecologica cioè lo spazio di carreggiata riservato alla sosta dei vari tipi di cassonetti.

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