[07/05/2008] Parchi

Le alghe brune stressate, lo ioduro e il clima

LIVORNO. Uno gruppo interdisciplinare che raccoglie contributi del Cnrs francese, di ricercatori britannici, olandesi, tedeschi, svizzeri, Usa e dell’European Molecular Biology Laboratory, ha studiato lo ioduro utilizzato dalle grandi alghe brune laminarie per stoccare lo iodio nelle loro cellule ed ha scoperto che, una volta liberato in caso di stress, lo ioduro, un semplice ione caricato negativamente, agisce come un agente antiossidante contro i radicali liberi generati a partire dall’ossigeno e che partecipano all’invecchiamento delle cellule. «Il primo agente inorganico conosciuto negli organismi viventi – spiega una nota del Cnrs France - protegge l’alga dai danni cellulari. Questo elemento, ossidato sottoforma di iodio molecolare gassoso, parteciperà alla formazione di nuvole e influenzerà il clima costiero».

Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science of the Usa (Pnas), chiarisce i meccanismi di difesa dallo stress delle alghe.

Lo iodio contenuto nelle laminarie è un elemento essenziale anche per l’uomo, visto che contribuisce anche al buon funzionamento della nostra tiroide.

Le grandi alghe brune sono conosciute da tempo come i migliori accumulatori di iodio del pianeta e per lungo tempo hanno costituito una delle più importanti fonti di questo antisettico (in alcune aree l’unica) largamente utilizzato. «Nonostante questo – sottolinea la ricerca – fino ad oggi, la forma chimica ed il ruolo biologico dello iodio nelle alghe resta un enigma».

Lo studio evidenzia che «Quando le laminarie sono stressate, vale a dire che generano dei radicali liberi a partite dall’ossigeno, esse rilasciano delle grandi quantità di iodio nell’atmosfera. Questo si verifica per esempio in caso di emersione, durante delle grandi basse maree quando sono esposte alla disidratazione, ad una forte insolazione ed all’ozono atomosferico. Lo ioduro – nella forma chimica che è stata qui identificata – detossifica l’ozone e ed altre forme di ossidanti all’esterno delle cellule, proteggendo così l’alga dai danni cellulari. Queste reazioni contribuiscono alla formazione di iodio molecolare gassoso liberato nell’aria, producendo dei nuclei di condensazione di molecole d’acqua e conducendo alla formazione di nubi».

Le laminarie liberano lo ioduro anche in mare, come risposta allo stress ossidante che si accompagna le loro risposte difensive agli attacchi di patogeni come i batteri, i virus e i funghi.

«Questo meccanismo originale inserito nella protezione delle laminarie contro lo stress gioca dunque un ruolo essenziale nel ciclo bio-geochimico dello iode sulla terra e nella distruzione dell’ozono nella bassa atmosfera – spiegano i ricercatori su Pnas - Un elemento positivo per il nostro ambiente perchè l’ozono è fortemente nocivo per la salute umana».

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