[06/05/2008] Aria

Kyoto, Guido Sacconi: «Il vento sta cambiando anche negli Usa»

LIVORNO. La commissione temporanea sul cambiamento climatico che il parlamento europeo ha affidato a Guido Sacconi (Nella foto), ha concluso il suo tour fra gli stati reticenti alla firma del protocollo di Kyoto incontrando, dopo Pechino e Nuova Dehli, i rappresentanti del congresso americano e il consigliere di Bush per l’ambiente Jim Connaught. «La sensazione è che il vento stia cambiando – afferma con soddisfazione Guido Sacconi – e questa missione conferma quello che è emerso a Bali e cioè che anche negli Stati Uniti sono in cantiere importanti azioni legislative sul fronte della lotta al global warming».

Sacconi, che insieme alla sua commissione a Washington ha incontrato anche rappresentanti delle lobbies delle industrie eco innovative, e delle associazioni ambientaliste statunitensi, si riferisce in particolare alla proposta Lieberman, che punta a creare un sistema di scambio di emissioni negli Stati Uniti che potrebbe essere compatibile con quello europeo, gettando quindi le basi per un mercato globale del carbonio.

«Questa proposta a cui stanno lavorando ha tempi piuttosto lunghi – continua Sacconi – e credo che la partenza potrebbe non avvenire prima dell’appuntamento di Copenaghen 2009. Però se il nuovo presidente degli Stati Uniti imprimesse un’accelerazione in tal senso l’obiettivo sarebbe largamente raggiungibile».

Restano comunque atteggiamenti politici discutibili, ammette l’europarlamentare: «Va avanti questo assurdo gioco del cerino per cui gli Stati Uniti dicono la stessa cosa che dicono Cina e India: “se non si muovono loro non mi muovo io”. Gli unici che non hanno dubbi siamo noi e questi incontri servono anche per far capire cosa stiamo facendo».

Intanto però la proposta bipartisan McCain-Clinton per detassare la benzina durante la stagione estiva va esattamente in direzione opposta: «Effettivamente quando sono sbarcato dall’aereo e ho letto questa notizia ha colpito anche me in modo negativo – continua - Non sono in grado di valutare la credibilità di queste proposte elettorale, anche se la ritengo una risposta alle paure immediate della crisi e della recessione. Io comunque devo concentrarmi sui fatti, seppur potenziali e sui segnali di svolta che raccogliamo nel corso dei nostri incontri: l’atteggiamento è molto diverso da un anno fa e questo ci può solo far sperare».

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