[05/05/2008] Consumo

Arezzo: un patto per il commercio equo-solidale

AREZZO. Rispetto dei lavoratori, dell’ambiente, della biodiversità in un contesto che garantisca prodotti di qualità e nel contempo, qualità della vita e sviluppo sostenibile per le popolazioni locali. Questi i principi che stanno alla base del commercio equo e solidale, dove inoltre si mettono in relazione i piccoli produttori del sud del mondo con quelli più economicamente avanzati del nord. Il territorio aretino è una realtà dove i progetti di cooperazione sono ormai consolidati e quindi non sorprende che sia stata proprio la provincia di Arezzo la prima in Toscana a sottoscrivere un protocollo di intesa per promozione del commercio equo e solidale.

Il protocollo di intesa, coinvolge nove comuni (Arezzo, Bibbiena, Castiglion Fiorentino, Cavriglia, Chitignano, Cortona, Loro Ciuffenna, Montevarchi e Subbiano), la Camera di commercio, il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, l’Apt e soggetti del mondo del volontariato e della cooperazione.

«La provincia di Arezzo – ha dichiarato il presidente Vincenzo Ceccarelli – è molto attiva in progetti di cooperazione con il sud del mondo ed è quindi per noi naturale promuovere questo accordo che è finalizzato ad una maggiore giustizia sociale ed economica ed allo sviluppo sostenibile. Promuovere il commercio equo e solidale significa incentivare il consumo di prodotti di indubbia qualità, come dimostrano gli esempi nei quali siamo direttamente impegnati come il progetto sulla produzione del caffè Jamao nella repubblica dominicana. In gioco però non ci sono soltanto questioni legate alle dinamiche di mercato, perché dietro la commercializzazione di questi prodotti ci sono realtà produttive concentrate in paesi in via di sviluppo. La promozione del commercio equo e solidale - ha continuato il presidente della provincia - è quindi una forma di lotta alla povertà, attraverso un accompagnamento allo sviluppo di queste realtà nel proprio territorio, secondo le loro potenzialità e nel rispetto delle loro radici».

La Regione Toscana è già da alcuni anni impegnata in iniziative rivolte ad un sviluppo equo e sostenibile con i paesi in via di sviluppo in collaborazione con vari attori quali imprenditori, settore no-profit e anche enti locali, ed attraverso la sua legge regionale invita gli enti locali, le istituzioni e le organizzazioni locali a promuovere il commercio equo e solidale nei loro ambiti e territori. La firma del protocollo quindi si colloca in questo quadro, ed è stata siglata tra l’altro a pochi giorni dalla “Giornata mondiale del commercio equo solidale”, che quest’anno si tiene sabato 10 maggio.

Torna all'archivio