[05/05/2008] Comunicati

Ipsos e ambiente: un sondaggio al giorno leva ogni certezza di torno

LIVORNO. Nella spasmodica ricerca di cosa pensa la gente, gli stakeholders si affannano a commissionare e a leggere sondaggi e ricerche di tutti i tipi. Sondaggi che certamente hanno valore e scoprono e spesso mettono anche a nudo delle verità, ma che altrettanto certamente molte volte confondono le idee o peggio ancora fanno credere cose che poi si rivelano assai poco reali.

L’ultimo esempio di messaggio contraddittorio che arriva dal mondo dei sondaggi è quello odierno ‘targato’ Sole24Ore. Sullo Speciale Pa a pagine 3 (Il Dossier del Lunedì), viene pubblicato un articolo dal titolo eloquente: “C’è l’ambiente in vetta all’agenda degli under 35”. Si tratta di una ricerca commissionata da Forum Pa (che sta per pubblica amministrazione) all’istituto Ipsos. Campione: 800 giovani di età compresa tra i 16 e 35 anni.
«Obiettivo dell’indagine “Innovazione e ingegno creativo” – si legge sul Sole – è quello di analizzare la sensibilità giovanile rispetto ai concetti di ‘creatività’ e ‘innovazione’».

«Ambiente, energia e Pubblica amministrazione – si legge sempre nell’articolo – sono tra i primi settori del sistema Italia chiamati a rispondere alla sfida dell’innovazione». Gran parte degli sforzi e degli investimenti futuri, secondo il 28% degli intervistati, dovrebbero infatti puntare allo sviluppo delle fonti energetiche alternative che Paolo Saraca Volpini, autore dell’articolo, indica come eolico, solare, idroelettrico e nucleare. Al secondo posto – dato da tenere in mente – la particolare percezione degli under 35 colloca (19%) le cosiddette ‘policy’: politiche economiche, Pubbliche amministrazione, Stato sociale e immigrazione.

Ricapitolando e semplificando, il campione intervistato di giovani under 35 individua - rispetto ai settori nei quali è prioritario investire in innovazione in Italia – l’energia e l’ambiente quali settori più importanti. Energie intesa come fonti alternative tutte, ambiente invece non si capisce bene in che modo. Tra le fonti energetiche sulle quali investire c’è anche il nucleare, mentre al secondo posto delle ‘urgenze’ ci sono le policy.

Tutto bene? Tutto vero? Chissà, visto che venerdì – come riportato anche da greenreport – il Corriere Magazine è uscito con un’altra indagine sempre peraltro fatta da Ipos sulle richieste degli italiani a Berlusconi come prime mosse della sua legislatura e al primo posto lì c’erano le “misure per la sicurezza dei cittadini e la lotta contro la criminalità”, mentre le “misure contro l’inquinamento” erano al penultimo posto con il 3% delle preferenze.

In questo caso il campione era “casuale nazionale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza”. Anche qui c’era comunque evidenziato che gli studenti erano più attenti al problema ecologico, ma la percentuale si assestava al 7%, quindi solo 5% in più della media.

La contraddizione non sta comunque nel fatto che i due sondaggi diano risposte così diverse, perché uno può benissimo ritenere che questo governo debba prioritariamente occuparsi della sicurezza ma anche investire nella ricerca su energia e ambiente. Le due cose possono (potrebbero) stare tranquillamente insieme. Il punto è come leggerli e il grado di affidabilità.

Uno stakeholder come deve comportarsi? Quanto interessa davvero l’ambiente e l’energia alla cosiddetta gente? E’ soprattutto questo il modo di porsi di fronte a un tema così complesso come quello della sostenibilità ambientale? Crediamo che anche questo esempio dimostri quanto sia difficile avere risposte certe dalle persone e che “il più” in questi sondaggi lo fanno le domande e come sono poste. Che è appunto anche il limite dei sondaggi stessi.

Per dirla fuori dai denti con un sondaggio costruito ad arte dalle persone puoi farti dire quasi quello che vuoi (provate a chiedere ai vostri amici: Ti preoccupano i cambiamenti climatici? E poi vedete se il risultato non è il 90% di sì) e poi c’è sempre la lettura dei risultati che si pone ogni volta in modo che può essere letta (anche dai giornalisti) in tanti modi e assai diversi tra loro.

Aggiungiamo poi un’altra domanda: se ad esempio il governo Berlusconi dovesse prendere una decisone sulla base di questi due sondaggi cosa dovrebbe fare? Andare dietro alla “gente” che vuole la sicurezza subito, oppure alla "gente giovane" che chiede più investimenti nell’energia alternativa (nucleare compreso) e nell’ambiente? Entrambe le cose per non scontentare nessuno?

In un mondo dove servirebbero chiare direzioni di marcia verso la sostenibilità sociale e ambientale, l’improvvisazione legata alle scelte solo “sub sondaggi” e al continuo testare il polso della gente (che ha centinaia di posizioni diverse come si vede) è la peggiore delle risposte possibili.

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