[02/05/2008] Parchi

La Corte di Giustizia europea blocca la caccia a Malta

LIVORNO. Malta è un’isola densissimamente popolata, con costruzioni in ogni dove, ma dove i cacciatori sparavano tutto l’anno approfittando delle migrazioni primaverili ed autunnali dell’avifauna che cerca nelle isole maltesi le sue scialuppe di salvataggio prima dell’ultimo balzo verso l’Africa o il nord europeo. Un’usanza venatoria così radicata e senza freni da aver messo in dubbio persino l’adesione all’Unione europea per la ritrosia a recepire le norme di Rete Natura 2000 e a realizzare Zps. Le ultime elezioni avevano visto la caccia e le norme europee al centro della recente campagna elettorale e sia i nazionalisti (vincenti) che i laburisti (perdenti) si erano impegnati a recepire le direttive europee, dopo che Malta era già stata costretta a sospendere la caccia primaverile sul proprio territorio visto che la Commissione Europea, nel gennaio 2008, la aveva trascinata di fronte alla Corte di Giustizia per infrazione.

Ma a quanto pare è arrivata prima la Corte di Giustizia europea con una decisione temporanea che blocca del tutto e senza deroghe la caccia primaverile a quaglia e tortora (nella foto un esemplare abbattuto a Malta), due specie migratorie che stanno transitando proprio in questo periodo sull’arcipelago.
Per la Lega italiana protezione uccelli (Lipu) si tratta di «Una decisione importante che accogliamo con grande soddisfazione. Nonostante vi fosse già un procedimento a carico di Malta, la misura temporanea della Corte di Giustizia è stata molto ben accolta dagli ambientalisti, in primis BirdLife International e il partner BirdLife Malta, impegnate da anni contro la strage di quaglie e tortore in migrazione. In attesa della decisione definitiva della Corte di Giustizia, che non arriverà prima del 2009/2010, si rischiavano infatti altre stagioni di caccia in primavera».

E’ la terza volta che la Corte di Giustizia impone il rispetto delle direttive comunitarie con una misura temporanea è già successo in Liguria, per fermare la caccia in deroga, e nel procedimento aperto contro la Polonia per le infrazione alle direttive durante la realizzazione della “Via baltica”, l’autostrada che collegherà Helsinki a Varsavia e che in Polonia minaccia di distruggere ambienti naturali dove vivono lupi, linci e alcune rare e minacciate specie di uccelli come l’Aquila di mare e l’Aquila anatraia minore.

Soddisfatto anche Claudio Celada, direttore conservazione natura della LIpu, «E’ un segnale molto importante che la Corte di Giustizia abbia utilizzato questo strumento delle misure temporanee per imporre il rispetto delle direttive comunitarie su un paese membro dell’Unione europea. Ci auguriamo ora che le forze dell’ordine e il governo maltese impongano senza eccezioni il rispetto della legge impedendo qualsiasi atto residuo di caccia illegale sul proprio territorio».

Torna all'archivio