[02/05/2008] Rifiuti

Come recuperare e valorizzare la posidonia spiaggiata

LIVORNO. Come tutti gli anni, all’inizio della stagione balneare si dà il via lungo le coste alla rimozione della posidonia piaggiata, che soprattutto in alcuni tratti del Tirreno, dove maggiore è la presenza di praterie sottomarine, è massiccia durante l’inverno. Pratica tutta nostrana, quando ad esempio nella vicina Francia la posidonia spiaggiata rimane invece dove il mare l’ha depositata o poco più all’interno, anche perché la sua rimozione comporta diversi problemi. Primo fra tutti il fatto che assieme alla posidonia se ne va anche un bel quantitativo di sabbia, che mal si concilia con le spiagge in erosione. Poi c’è il problema di dove smaltirla e dei relativi costi per farlo, perché l’attuale legge in materia vieta l’utilizzo di questo materiale vegetale per la trasformazione in compost.

Di questi problemi si parlerà durante la V edizione di Mediterre, la fiera dei parchi del Mediterraneo che si terrà a Bari dal 7 all’11 maggio prossimi negli spazi della fiera del Levante. In quell’occasione verranno presentati i primi risultati di un progetto di ricerca, nato in Puglia, che propone il recupero e la valorizzazione della posidonia spiaggiata.

Il progetto ha come primo obiettivo la protezione e la ripopolazione di praterie di posidonia, ma pone anche modalità di utilizzazione dei residui in agricoltura. In particolar modo, quest’ultimo obiettivo può essere raggiunto attraverso l’utilizzazione della posidonia spiaggiata come substrato, nella coltivazione senza suolo, sia del materiale tal quale che del materiale compostato, e come ammendante per arricchire di sostanza organica il terreno.

Sull’utilizzo di posidonia piaggiata vi sono già state sperimentazioni con esiti del tutto positivi anche in altre sedi universitarie: a Sassari ad esempio è stata utilizzata come substrato per la coltivazione del pomodoro e come matrice per la produzione di compost. Il problema è che l’attuale legislazione che regola l’uso dei fertilizzanti vieta espressamente l’utilizzo come matrice compostabile. Per questa ragione già qualche anno fa era partita una richiesta di modifica degli allegati tecnici della normativa, di cui capofila era la regione Toscana, coadiuvata da Legambiente e Consorzio italiano Compostatori.

Abbiamo chiesto a che punto sono i lavori a Massimo Centemero, direttore scientifico del Cic e membro della commissione, coordinata dal Ministero delle politiche agricole, incaricata di apportare le modifiche agli allegati tecnici della legge sui fertilizzanti.
«La commissione ha inviato il 3 aprile le modifiche alla Commissione europea. Adesso ci sono novanta giorni di tempo per le eventuali osservazioni e/o richieste di ulteriori modifiche da parte degli stati membri. Quindi dal 4 luglio se queste osservazioni o richieste di modifica non ci saranno il prossimo ministro potrà firmare il decreto».

Quindi sembra che siamo in dirittura d’arrivo?
«n genere queste proposte vanno piuttosto spedite a livello europeo. Anche se credo che la firma del decreto non sarà ipotizzabile prima dell’autunno. Quindi è verosimile che la posidonia spiaggiata potrà essere considerata a tutti gli effetti una matrice compostabile, dalla prossima stagione»

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