[30/04/2008] Comunicati

La Francia presenta la sua nuova legge ambientale

LIVORNO. Il ministro dell’ambiente francese, Jean-Louis Borloo, ha presentato oggi i 47 articoli del progetto di legge “Grenelle de l´environnement”, si tratta di una proposta di legge di orientamento e programmazione frutto degli stati generali dell’ambiente della Francia, che dovrebbe servire soprattutto alla lotta contro il cambiamento climatico, a prevenire i rischi per l’ambiente e la salute ed a proteggere meglio la biodiversità. Il progetto dovrà essere esaminato dal Parlamento prima dell’estate.

Borloo si è rifiutato di definire esattamente l’impegno economico dello Stato, ma ha detto che la sua applicazione si tradurrà in un aumento dello 0,8 del Pil e nella creazione di 500.000 posti di lavoro entro il 2020. La questione cruciale, in un tempo di vacche magre generalizzato in occidente, è quella di come riuscire a finanziare misure così ambiziose. Secondo Borloo è semplice: «dovranno essere finanziate con le economie realizzate».

Ad esempio il costo del miglioramento energetico degli appartamenti gestiti dall’office public de l’habitat (Oph), sarà finanziato con i guadagni realizzati sulle spese energetiche. Il progetto di legge infatti prevede che il miglioramento dell’efficienza energetica delle case “popolari”, iniziando dagli 800 mila appartamenti nei quali il consumo è superiore ai 230 kWh al metro quadro, per portarli ad un consumo tra i 90 e i 150 kWh/mq. Secondo Barloo la proposta «favorisce ed accelera la presa in carico di queste nuove sfide per tutti i protagonisti, al fine di garantire alla società ed all’economia un funzionamento sostenibile, e di preservare a lungo il potere d’acquisto dei francesi. Il progetto di legge della Grenelle Environnement riprende fedelmente gli impegni di Grenelle e completa alcuni degli orientamenti, a partire dalle proposte fatte dai comitati e messe in campo durante la discussione di Grenelle e dotate di stime di bilancio».

Il progetto di legge prevede una riduzione del 25% delle emissioni di gas serra francesi tra il 1990 e il 2050, riportando le emissioni annuali della Francia a meno di 40 milioni di tonnellate e di far diventare, entro il 2020, l’economia francese quella a più basso tasso di CO2 dell’intera Unione europea. Il progetto di legge sarà completato con due testi applicativi: uno sugli edifici e i trasporti e l’altro sull’agricoltura.

Parlando a nome dell´Alliance pour la planète, che riunisce molte associazioni, Yannick Jadot, di Greenpeace, ha detto a France 2 che «il progetto è piuttosto fedele alle conclusioni della Grenelle. Ci si ritrova una buona parte degli accordi. E importantissimo che il Parlamento validi l’insieme della Grenelle, ma a questo riguardo sono inquieto. Si sa che una parte del governo è favorevole alla Grenelle, sono il ministro dell’Agriculture, il primo ministro o il ministro delle finanze, Si sa che una parte della maggioranza dell’Ump (il partito gollista di Sarkozy n.d.r.) ha anche delle resistenze».

Borloo si dice invece «colpito dal sostegno assai forte, assai potente che abbiamo dal Parlamento. Sono molto fiducioso su questo testo perché i parlamentari hanno perfettamente coscienza della necessità di operare questa mutazione ecologica della Francia nei 10 o 20 anni che verranno». Ma Jadot sottolinea «l´assenza di chiarezza sui mezzi che dovranno essere messi a disposizione».

Il progetto di legge prevede infatti misure costose come la realizzazione di 2.000 chilometri di linee ferroviarie al alta velocità e imporrà per tutte le nuove costruzioni la norma "basse consommation" a partire dal 2012 e quella "énergie positive" dal 2020.

Per raggiungere l’obiettivo proposto di moltiplicare per sei i trasporti pubblici in 15 anni, si dovranno trovare anche 2,5 miliardi di euro da qui al 2020 per migliorare la rete dei trasporti urbani ed il metrò. A livello europeo la Francia appoggerà l’idea di un’Iva ridotta per i prodotti più puliti e il divieto delle lampadine ad incandescenza.

Forse centro-destra e centro-sinistra italiani, rimasti ancorati ad uno scontro arretrato sull’ambiente, potrebbero imparare qualcosa dal progetto di legge di Barloo e dal percorso condiviso e partecipato con cui si è giunti a presentarlo.

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