[28/04/2008] Rifiuti

La Bp inquina il Volga

LIVORNO. La piattaforma ecologista russa “Pattuglia verde” accusa il gruppo petrolifero Tnk-Bp di inquinare pesantemente il più lungo fiume europeo, il Volga, e per questo si è rivolta con un esposto alle autorità ambientali della Federazione Russa perché valutino le conseguenze dell’attività delle multinazionale petrolifera, accusata di sversare prodotti petroliferi nel fiume.

«Chiediamo che le autorità competenti si occupino dell’attività delle due filiali Tnk-Bp – ha detto Roman Poulakov, di Pattuglia verde - perché supponiamo che queste compagnie provochino importanti danni alle acque del Volga. Questo mese, Pattuglia verde ha ricevuto le proteste di degli abitanti di un villaggio vicino a Saratov, preoccupati per il forte inquinamento di prodotti petroliferi delle rive del Volga, soprattutto in prossimità del deposito petrolifero di Uvek e nel territorio della fabbrica petrolifera Saratovnefteprodukt. I nostri esperti si sono recati sul territorio ed hanno prelevato numerosi campioni di prodotti petroliferi sulle sponde e nell’acqua del fiume. Inoltre, due bacini artificiali dei dintorni sono fortemente colpiti». Già nel 2005 un rapporto delle autorità regionali aveva stabilito che le sostanze nocive erano 76.400 volte superiori al valore limite di esposizione professionale ammesso nell’are della fabbrica, e di 144,6 volte nel deposito petrolifero di Uvek.

Un rappresentante della Tnk-Bp ha detto all’agenzia Ria-Novosti che «l´impresa spende annualmente più di 180 milioni di dollari per risolvere i problemi ecologici legati alla sua attività e per assicurare la sicurezza industriale dei suoi siti. Nel 2007, abbiamo speso 85,5 milioni di rubli (23 milioni di euro) al fine di condurre operazioni di protezione dell’ambiente nella fabbrica petrolifera di Saratov, il che è superiore di un terzo agli investimenti realizzati. Nel 2008, prevediamo di allocare 145 milioni di rubli (39,2 milioni di euro) a questo fine. I siti sono stati attualmente modernizzati per limitare gli sversamenti di prodotti nocivi nel fiume». Appunto, limitare e non interrompere completamente, forse è per questo che ambientalisti e cittadini che vivono sul Volga continuano a protestare.

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