[28/04/2008] Elettrosmog

Rinviata direttiva esposizioni lavoratori ai campi elettromagnetici

LIVORNO. Rinviata di 4 anni l’applicazione della direttiva europea (direttiva 2004/40/CE) sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dai campi elettromagnetici: entro il 30 aprile 2012 (anziché il 30 aprile 2008) gli Stati membri dovranno recepire i disposti comunitari magari modificati e rivisti a seguito dei nuovi studi scientifici dell’Icnirp (Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti).

La direttiva riguarda le prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dai campi elettromagnetici variabili nel tempo di frequenza inferiore o pari a 300 GHz. E’ la diciottesima direttiva particolare che va ad arricchire lo scenario europeo delle misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute durante il lavoro. Il primo passo europeo in tale direzione risale al 2002 con l’introduzione delle prescrizioni minime sulle vibrazioni poi seguite da quelle sul rumore nel 2003. Dunque, per completare il quadro del programma d’azione per l’attuazione della Carta comunitaria dei lavoratori l’Ue ha previsto misure di protezione contro i rischi associati ai campi elettromagnetici, ha fissato valori di azione e valori limiti di esposizione fondati sulle raccomandazioni della Icnirp.

Dopo la pubblicazione della direttiva però nuovi studi scientifici riguardanti gli effetti sulla salute dell’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche, sono stati presentati dall’Icnirp al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione. E attualmente i risultati di tali studi scientifici sono esaminati dalla stessa Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti nel quadro della revisione delle sue raccomandazioni attualmente in corso e dall’Organizzazione mondiale della sanità nel quadro della revisione dei suoi “criteri d’igiene ambientale”. Le nuove raccomandazioni - che saranno pubblicate entro la fine del 2008 - potrebbero contenere elementi in grado di indurre modifiche sostanziali dei valori di azione e dei valori limite.

Quindi in tale contesto risulta necessario anche il riesame dell’eventuale incidenza dell’attuazione della direttiva sull’utilizzo delle procedure mediche basate sulla risonanza magnetica per immagini e su talune attività industriali. La Commissione dunque, ha avviato uno studio volto a valutare in modo diretto e quantitativo la situazione per quanto riguarda la risonanza magnetica per immagini. I risultati di tale studio e di quelli di studi analoghi avviati negli Stati membri, dovrebbero essere presi in considerazione al fine di garantire un equilibrio tra la prevenzione dei rischi potenziali per la salute dei lavoratori e l’accesso ai vantaggi offerti da un impiego efficace delle tecnologie mediche in questione.

Ecco dunque le ragioni del rinvio: il tempo necessario per ottenere e analizzare tali nuove informazioni e per elaborare e adottare una nuova proposta di direttiva giustifica il rinvio di quattro anni della scadenza per il recepimento della direttiva 2004/40/CE.
Dopo di che spetterà agli Stati membri adottare le opportune misure per realizzare la riduzione dell’esposizione che – secondo la direttiva – può essere realizzata in maniera efficace attraverso l’applicazione di misure preventive per ridurre il rischio già dalla fonte. Quindi un buon modo di procedere per la prevenzione passa innanzi tutto dalla progettazione dei posti di lavoro, attraverso la scelta delle attrezzature, dei procedimenti e dei metodi lavorativi. Del resto disposizioni relative alle attrezzature ed ai metodi contribuiscono alla protezione del lavoratore che ne fa uso e una politica orientate a ciò favorisce la riduzione non solo dei rischi ma anche l’incremento di comportamenti virtuosi da parte dei sistemi produttivi, dei soggetti sociali e civili.

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