[24/04/2008] Parchi

Il piano del parco dell’Arcipelago e le furie di Agresti

PISA. La notizia dell’adozione del piano del parco dell’Arcipelago fu data venerdì scorso al festival dell’Editoria ambientale a Pisa dall’assessore Betti.

Una buona notizia dopo il lunghissimo digiuno imposto da Matteoli con il commissariamento del parco protrattosi per un tempo interminabile. Finalmente le cose si sono rimesse in moto e anche il piano è uscito dai cassetti per fare il suo corso. Una buona notizia dunque ma non per tutti evidentemente perché Agresti ha sparato a pallettoni per dire che si è avuto fretta !. Si è tanto arrabbiato che minaccia di rivolgersi nuovamente a Matteoli perché metta di nuovo le cose a posto.

A farlo imbufalire sono le insidie che possono venire ai comuni che non avrebbero potuto dire la loro ma soprattutto il fatto che del il piano dovranno tenere conto anche i comuni. Agresti in sostanza scopre che la legge del 91 stabilisce che il piano traccia dei percorsi, stabilisce degli obiettivi ai quali dovranno attenersi anche i comuni, la provincia etc. 19 anni dopo il nostro scopre che i parchi si fanno per superare la gestione localistica di ambienti pregiati e non per riempirli di vincoli come scrive indignato (di vincoli ce n’erano già a mazzi prima della legge 394) ma per coordinare le varie politiche che lasciate a se fanno danni. E all’arcipelago non mancano certo le prove dei danni che questo provoca tanto sono ricche le cronache non rosa di questi ultimi anni di cui più che i pianificatori si sono interessati i magistrati.

Se il buon giorno si vede dal mattino i parchi non hanno di che stare tranquilli con il nuovo governo. Ma non è detto che dopo quanto è accaduto negli anni scorsi si possa ora ritornare senza colpo ferire a quelle manfrine.

Torna all'archivio