[04/04/2006] Energia

I Ds grossetani: «Le aree minerarie? Utilizziamole per l´energia solare»

GROSSETO. «La provincia di Grosseto ha un futuro da distretto delle energie rinnovabili, con grandi prospettive di sviluppo delle colture agro-energetiche, che possono costituire un’occasione importante di riconversione per l’agricoltura e per l’industria». Lo afferma Luca Sani, segretario della federazione diessina di Grosseto ed ex sindaco di Massa Marittima.

«La corsa dei prezzi del petrolio – prosegue Sani – le difficoltà di approvvigionamento del metano vissute, la ratifica del protocollo di Kyoto e la Direttiva comunitaria che entro il 2010 prevede la sostituzione del 5,75% dei carburanti fossili con quelli di origine vegetale, rappresentano lo scenario entro cui può affermarsi lo sviluppo di una filiera provinciale basata sulle cosiddette colture industriali, o energetiche: colza, girasole, mais». Secondo il leader locale dei Ds l’obiettivo può essere la produzione di biodiesel e bioetanolo, carburanti di nuova generazione.
Per Sani, comunque, un’altra filiera che si ricollega alle produzioni agricole, è quella della coltivazione delle biomasse utilizzate come combustibile per produrre energia elettrica.

«In entrambi questi casi – dice Sani – il riferimento per gli impianti industriali destinati alla trasformazione delle produzioni agroforestali può essere il sito produttivo del Casone di Scarlino, che, data la presenza di altri impianti tra cui il cogeneratore, potrebbe ospitare la produzione di biodiesel ed altre iniziative che puntino a valorizzare la filiera dell’energia. Quello che pensiamo è che, attraverso un polo energetico di valenza regionale e non solo, può essere rilanciato quel piano di riconversione industriale della provincia di Grosseto atteso da anni, ma mai attuato fino in fondo».

Secondo i Ds grossetani questa è tutt’altro che un’ipotesi astratta, ma una possibilità concreta di sviluppare iniziative industriali significative nell’ambito di una filiera produttiva basata sull’agricoltura no food che avrebbe grandi opportunità di crescita, e sulla quale c’è un interesse concreto da parte di Cia, Coldiretti e Confagricoltura, oltre che della Camera di commercio, o di soggetti come Gea spa.

Uno scenario, rilevano i Ds, in grado di offrire alterative ai cerealicoltori, e di sviluppare un comparto industriale energetico eco-compatibile ed innovativo in termini tecnologici.

«Tutto ciò – conclude Sani – considerando che nella nostra realtà esistono già attività produttive consolidate come la geotermia ed altre di nuova generazione come la produzione energetica da fonte eolica. E’ chiaro che esistono le condizioni per dare vita ad un vero e proprio distretto delle energie rinnovabili che, date le condizioni climatiche, potrebbe includere anche solare termico e fotovoltaico. E se il solare richiede l’impiego di ampie superfici invitiamo a valutare la compatibilità e la fattibilità di utilizzare a questo scopo le aree, una volta bonificate e collaudate da parte dell’Eni, compromesse dall’attività mineraria».

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