[12/01/2006] Elettrosmog

Portoferraio, dopo le antenne il mega-elettrodotto

PORTOFERRAIO - Il Comune di Portoferraio chiarisce i contorni burocratici della vicenda delle mega-antenne del Puntale dell’Acquaviva, Legambiente apprezza la buona fede e la trasparenza che oggi dimostra il sindaco Peria, ma non molla sulla mancanza di informazione e partecipazione dei cittadini.

Rispondendo agli ambientalisti il sindaco di Portoferraio solleva la vicenda del nuovo elettrodotto che, con un percorso ad anello ed un centinaio di piloni, da Cala del Telegrafo (Rio Marina) dovrebbe raggiungere Procchio. Scrive la Giunta di Portoferraio: «Ci saremmo aspettati un diverso contributo da parte di chi si occupa di ambiente, vista la sensibilità dell´ente nei confronti dell´ambiente e del paesaggio. Vogliamo citare, per esempio, che nel procedimento di Via (valutazione di impatto ambientale) dell´elettrodotto ad alta tensione il Comune di Portoferraio è stato l´unico ente elbano che si è espresso in modo negativo, anche in sede di conferenza di servizi, come si rileva dalla deliberazione della Giunta Regionale Toscana n.1146 del 15.11.2004. Nonostante la posizione del Comune di Portoferraio, viste le posizioni favorevoli degli altri entri compreso il Parco, è stata espressa dalla Giunta Regionale pronuncia favorevole di compatibilità ambientale. Ad oggi, il Comune di Portoferraio, a causa della sua isolata assunzione di responsabilità, si trova ancora nella condizione di presentare memorie e documenti al ministero competente, in quanto l´Enel, Terna ed Enel Distribuzione hanno presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro il diniego di autorizzazione
paesaggistica».

Immediata la replica del Cigno Verde: «E’ evidente che non hanno letto le nostre osservazioni al progetto dell’elettrodotto – forse perché siamo stati gli unici ad averle fatte – né le nostre continue critiche alla “filosofia coloniale” di quel progetto che prevede di importare tutta l’energia da fuori senza produrne all’Elba con le energie alternative.

Questi temi e queste critiche il sindaco li può trovare anche nelle “linee guida per l’elaborazione del piano energetico elbano” che Legambiente ha presentato pubblicamente, in collaborazione con Asa, nel maggio 2005 e che è stato inviato anche al Comune di Portoferraio.

«La stessa Amministrazione comunale - conmtinua Legambiente - non ha detto no all’elettrodotto, ha chiesto giustamente l’interramento in alcuni tratti in vicinanza di abitazioni ed infrastrutture – anche perché in altri casi si pensi alle aree boscate o in dissesto idrogeologico, l’interramento provocherebbe danni maggiori. Così come il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha presentato dettagliate e condivisibili prescrizioni e richieste di modifiche del tracciato – tanto che la Regione Toscana le ha fatte completamente proprie – per ridurre al massimo l’impatto paesaggistico, visivo e soprattutto sulla fauna e la vegetazione, imponendo: tralicci diversi e meno visibili, dispositivi per impedire gli impatti e la morte dell’avifauna e favorirne la nidificazione e non intralciarne la migrazione, tempi ed interruzione dei lavori, modi di demolizione dell’elettrodotto esistente e recupero del territorio».

Per Legambiente «ancora una volta, è mancata da parte degli Enti interessati qualcosa che stà diventando essenziale: l’informazione sulle tematiche ambientali e le trasformazioni del territorio. Crediamo che su questo il Comune di Portoferraio potrebbe aprire una riflessione ed un confonto, Legambiente è disponibile».

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