[21/04/2008] Parchi

Concluso il festival dei parchi a Pisa

PISA. La seconda edizione del Festival dell’Editoria ambientale tenutosi alla Stazione Leopolda di Pisa non ha deluso le aspettative. Partecipazione, livello dei dibattiti, libri e riviste e tanti altri materiali non soltanto cartacei presentati e discussi in specifici incontri sono stati davvero una bella vetrina per i nostri parchi nazionali, regionali, fluviali e montani dalla Sicilia al Trentino, dalle Marche alla Lombardia; Toscana naturalmente inclusa.

Una festante e ininterrotta presenza di scolaresche ha fatto da rumoroso ma non disturbante sottofondo ai numerosi e impegnativi confronti. La festa domenicale dedicata a numerose iniziative per i ragazzi nella Tenuta di San Rossore nel Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli ha degnamente chiuso un evento che possiamo ormai considerare a tutti gli effetti ‘promosso’ a pieni voti.
Ad inaugurarlo quest’anno è stato lo scrittore Maurizio Maggiani che ha ‘raccontato’ con straordinaria efficacia una bella storia sull’amare e il voler bene all’ambiente rispondendo poi alle domande degli studenti.

Nelle due giornate folte di interessanti dibattiti e incontri specie in quello nazionale introdotto da Matteo Fusilli presidente di Federparchi a cui hanno partecipato l’assessore regionale toscano ai parchi Marco Betti e quello del Piemonte Nicola Ruggero e i presidenti dei parchi nazionali del Circeo Gaetano Benedetto, dei Monti Sibillini Massimo Marcaccio, il coordinatore del parco regionale dei Monti Lucretili Paolo Piacentini e il presidente del parco regionale dell’Adamello Brenta Antonello Zulberti, l’attenzione si è appuntata soprattutto su come stanno andando le cose per i parchi ma più in generale per le istituzioni in campo ambientale. E qui non c’è da stare davvero molto allegri.

Certo i parchi sono cresciuti, i più lavorano con passione e serietà sulle più diverse questioni con risultati degni di rilievo anche se spesso i mezzi di informazione dicono poco o niente e tuttavia tira una brutta aria, restano -specie per i parchi nazionali -come ha ricordato la direttrice del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano Zanichelli, troppe cose che non vanno a cominciare dalle procedure amministrative defatiganti.

Non meglio vanno le cose in talune regioni dalla Lombardia alla Valle d’Aosta dove i parchi sono sottoposti ad una pressione volta a snaturarne per molti versi il ruolo e le competenze mentre in Sicilia i parchi regionali sono da lunghissimo tempo commissariati; insomma il panorama resta nel complesso poco brillante. Certo –ci mancherebbe- accanto alle non poche ombre ci sono anche le luci, il ritorno alla normalità in situazioni per lungo tempo paralizzate dai commissariamenti, regioni che come abbiamo potuto verificare alla Leopolda dal Piemonte alla Toscana che certo non mettono i bastoni tra le ruote delle aree protette sebbene hanno anche loro non pochi problemi.

Nell’insieme - questo è il dato- sono ancora troppe le cose che frenano la corsa dei parchi e tra queste in diversi casi vanno annoverate anche le incertezze, lentezze, scarsa convinzione dei parchi stessi. Se guardiamo alla nostra regione dove da mesi si discute del paesaggio, della sua tutela, del consumo del territorio e nel momento in cui con il nuovo Codice dei beni culturali si sottrae alla pianificazione dei parchi proprio il paesaggio tra troppi silenzi anche dei parchi che avrebbero molto da dire e dovrebbero dirlo. E anche questo non è un bel segnale.

Al Festival sono stati presentati alcuni importanti libri dedicati appunto a questi temi; ‘Viaggio nei parchi Toscani’ di Giulio Ielardi e ‘Il paesaggio Toscano tra storia e tutela’ a cura di Rossano Pazzagli entrambi edizioni ETS e anche il libro ‘I parchi della Toscana’ di Erasmo D’Angelis edizioni Giunti e c’è da augurarsi che essi stimolino una riflessione anche critica e soprattutto una iniziativa che non può essere lasciata ad ‘altri’. I parchi non sono spettatori ma protagonisti come il festival ha dimostrato e confermato e deve servirci anche a darci una mossa.

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