[04/04/2006] Energia

Mercato energia, Italia messa in mora dall´Ue

BRUXELLES. L´Italia è stata messa in mora dalla Commissione europea per non aver aperto sufficientemente i rispettivi mercati dell´energia. Bruxelles ha inoltre avviato procedure d´infrazione verso 8 paesi per non aver applicato entro il termine fissato la legislazione riguardante le energie rinnovabili. L´Italia fa parte anche di questo gruppo di paesi.

In materia di energie rinnovabili, nonostante l´obbligo di prendere le misure necessarie per trasformare la legislazione comunitaria in legge nazionale prima dell´ottobre 2003, «la Commissione europea - si legge in un comunicato - ha dovuto avviare procedure legali contro 8 paesi che non hanno rispettato la scadenza. Di questi, quattro, ossia Italia, Polonia, Repubblica Ceca e Regno Unito, non hanno riferito alla Commissione i progressi fatti nell´utilizzo di questo tipo di energie, mentre cinque paesi, ossia Italia, Lettonia, Cipro, Grecia e Irlanda, hanno adottato misure insufficienti per promuovere l´utilizzo di questo tipo di energia. Per questo motivo la Commissione ha avviato la prima tappa della procedura d´infrazione, inviando una lettera di messa in mora».

Gli Stati in questione hanno due mesi per far pervenire le loro osservazioni alla Commissione, che può decidere se passare o meno alla tappa successiva della procedura, inviando un´opinione motivata sulla base delle osservazioni, dopodiché si potrebbe passare alla Corte europea di giustizia.

«L´Europa dovrebbe fare un uso diffuso del potenziale offerto dalle fonti rinnovabili di energia - spiega il commissario europeo per l´Energia, Andris Piebalgs - L´obiettivo sarà realizzato solo attraverso un impegno a lungo termine per sviluppare e installare energie rinnovabili e attraverso l´impegno attivo di tutti gli Stati membri per promuovere l´utilizzo delle energie verdi».

Torna all'archivio