[18/04/2008] Consumo

E´ Primavera Bio 2008!

LIVORNO. L’alimentazione è una delle grandi questioni che stanno alla base della sostenibilità ambientale e sociale. L’impatto dell’agricoltura sull’ambiente da una parte (compresi i trasporti dei prodotti in giro per il mondo) e legittima necessità di dare da mangiare a tutti (semplificando), creano un conflitto non da poco che è fondamentale governare per non finire con un doppio risultato negativo: campi desertificati e aggravio di mancanza di cibo. Con tutto quello che ne consegue, non ultimo il cambiamento climatico di cui in parte l’agricoltura intensiva è colpevole e del quale è in toto vittima, visto gli scombussolamenti che esso crea.

L’agricoltura biologica non è la risposta a tutti questi problemi, ma può dare un significativo contributo. E quindi è molto importante la campagna “Primavera Bio” che partirà domani e si protrarrà fino al 18 maggio, con un’ulteriore motivazione che spiega Andrea Ferrante, presidente dell´Associazione Italiana Agricoltura Biologica (Aiab), promotrice dell’iniziativa: «Quest´anno Primavera Bio acquista un significato particolare, a pochi giorni dalle elezioni, in cui ha vinto l´unico candidato che non ha firmato l´appello per un´agricoltura libera da Ogm, e in cui il tema dell´agricoltura di qualità è scomparsa dall´agenda elettorale». Alla Primavera Bio, giunta quest´anno alla settima edizione, hanno aderito Legambiente, Libera Terra, Arci e Federparchi.

«La Primavera Bio 2008 – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, Presidente Nazionale di Legambiente – è un’occasione per sottolineare il ruolo positivo che svolge l’agricoltura biologica nella lotta contro i cambiamenti climatici. Il metodo biologico infatti, consuma meno energia ed emette meno gas serra in atmosfera rispetto all’agricoltura convenzionale e le aziende bio fungono da veri e propri serbatoi di carbonio. Inoltre l’agricoltura biologica –continua Vittorio Cogliati Dezza – è strategica per la sua funzione di stimolare l’economia dei piccoli comuni italiani, quelli con meno di 5 mila abitanti che rappresentano più del 70% dei comuni italiani e dove risiede più di un quinto della popolazione nazionale. In queste realtà, l’agricoltura biologica rappresenta uno strumento efficace per rafforzare i legami con il territorio, generando opportunità di lavoro e individuando nuove aperture verso i mercati globali, nel pieno rispetto dell’ambiente”.

Anna Ciaperoni, responsabile Agricoltura Sociale di Aiab, ricorda: “Quest´anno abbiamo deciso di mettere al centro della manifestazione le fattorie sociali, che danno lavoro a persone svantaggiate e marginali come i disabili, gli ex carcerati e gli ex tossico dipendenti. Tra gli aspetti fondamentali dell´agricoltura sociale – continua Ciaperoni - c´è l´efficacia dell´azione di inclusione, dovuta alla natura stessa dell´agricoltura biologica, che mette la persona a contatto diretto con il frutto del suo lavoro e ha dei tempi più umani di altri lavori. Anche per questo l´agricoltura sociale funziona anche come nuova forma di welfare, che con costi bassi raggiunge risultati concreti. Infine, - conclude Ciaperoni – l´agricoltura biologica e sociale può essere volano per un nuovo sviluppo rurale: le indagini dicono che i lavoratori in questo settore sono mediamente più giovani, scolarizzati e motivati della media del mondo agricolo”.

Tonio Dall´Olio, responsabile area internazionale di Libera, dichiara: «Da anni portiamo avanti la lotta alla mafia, puntando sul riutilizzo a scopo sociale dei beni confiscati ai boss. Non è un caso che le cooperative sociali di Libera facciano agricoltura biologica: la mafia ha sempre tratto profitto dagli ecocrimini, quindi tutto cioè che diminuisce l´impatto sull´ambiente in modo sano, è parte della soluzione. Per questo, direi 10, 100, 1000 Primavere Bio!».

«Anche per questo – aggiunge Cristina Grandi, responsabile Campagne Aiab - il tema dell´equità sociale è al centro della nostra battaglia, tanto che sarà uno dei temi principali del congresso mondiale del biologico che si terrà a Giugno a Modena”. Conclude Andrea Ferrante ricordando l´importanza di “portare le persone dalle città a toccare per mano i prodotti biologici, frutto di un settore vivo, che in Italia interessa 50mila aziende, con un numero di lavoratori superiore a Fiat e Telecom messe insieme».

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