[17/04/2008] Parchi

Avifauna, il triste canto solitario dell’estinzione

LIVORNO. La rivista PlosOne presenta i risultati dello studio “Song Diversity Predicts the Viability of Fragmented Bird Populations” che dimostra come il crescente restringimento degli habitat dell’avifauna ad opera dell’uomo stia alterando in maniera progressiva l´equilibrio naturale degli ecosistemi. Un equilibrio sempre più instabile che però potrebbe essere recuperato in parte seguendo il canto degli uccelli, almeno a stare a quanto emerge dalla ricerca sulla popolazione ornitologica della Spagna.

I maschi attirano le loro compagne con il canto, che più è complesso e più ha possibilità di successo, e i ricercatori del Consiglio nazionale spagnolo della ricerca (Csic) hanno studiato il sistema di meta popolazioni, cioè un gruppo di popolazioni delle stesse specie separate nello spazio, dell´allodola del Dupont (Chersophilus duponti) (Nella foto), una specie a rischio di estinzione, nella Spagna nord-orientale, ed hanno fatto una scoperta sorprendente: «il canto dei passeriformi può aiutare a capire meglio non solo le loro abitudini per quanto riguarda l´accoppiamento, ma anche la loro popolazione e altri cambiamenti che possono verificarsi.»

I ricercatori spagnoli spiegano su PolsOne che «Nello scenario globale di frammentazione degli habitat, la ricerca di opportuni indicatori di rendimento delle popolazioni è una priorità della ricerca. Abbiamo esplorato le potenzialità di comportamenti appresi, in particolare i segnali acustici, per prevedere la sopravvivenza nel tempo di popolazioni di uccelli. Determinando il canto degli uccelli, abbiamo trovato una corrispondenza tra la diversità delle canzoni dei maschi ed il tasso annuo di variazione delle popolazioni, la popolazione stessa e la produttività delle popolazioni, e che le popolazioni povere di repertori sono più inclini all’estinzione. Questa è la prima dimostrazione che la vitalità di una popolazione può essere determinata da un tratto culturale (acquisito attraverso l’apprendimento sociale). I nostri risultati sottolineano che gli attributi culturali si possono riflettere non solo su caratteristiche a livello individuale, ma anche emergere in popolazioni intere a livello di capacità. Questo apre la strada allo studio alla diversità culturale degli animali all’interno di un ambiente comunemente alterato dall’uomo».

Il ricercatore-capo Paola Laiolo e i suoi colleghi hanno scoperto che esiste un´associazione tra la diversità del canto individuale e la vitalità della popolazione nel suo insieme, e questo deriva dal fatto che i maschi nelle popolazioni più numerose e produttive e meno predisposte all´estinzione, hanno dei canti molto più complessi. Mentre i canti più semplici si riscontrano in uccelli di popolazioni più piccole: Quindi i ricercatori spagnoli ipotizzano che questo sia il risultato dell´appartenenza a un ambiente culturale più povero e forse a un più basso tasso di successo nell´accoppiamento (il contrario di quel che di solito accade negli esseri umani).

Oltre 500 specie di uccelli canterini sono minacciate dalla perdita del loro habitat e dalla sua frammentazione in una serie di ecosistemi sperduti in aree remote, il che rende le tradizionali tecniche di monitoraggio a lungo termine sempre più difficili e costose, ma lo studio suggerisce che l’impoverimento del canto potrebbe essere identificato come un primo segnale di pericolo, della presenza di popolazioni di avifauna in difficoltà.

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