[16/04/2008] Energia

European Nuclear Assembly, CO2, sicurezza e trasparenza

BRUXELLES. Si conclude oggi a Bruxelles la European Nuclear Assembly (Ena), una conferenza internazionale organizzata da Foratom, che ha riunito politici, esperti e stakeholder di tutto il mondo per discutere delle più recenti politiche in campo nucleare e dei problemi ambientali che comportano. Si tratta naturalmente di un summit rivolto ai nuclearisti che guardano con entusiasmo al rilancio di un settore che vede gli Stati sempre più impegnati, in una gara di potenza che sfocia in tensioni come quelle iraniane. Un inaspettato rinascimento post-Cernobyl, uno spettro sempre più dimenticato, l’energia atomica diventa “pulita e sicura”, anche se tecnologie complicatissime e gestioni di scorie ricadranno sempre più su Paesi tecnicamente meno avanzati dell’allora Unione Sovietica.

Ma gli organizzatori sottolineano che «l’Energy Policy for Europe (Epe), recentemente approvata dal Consiglio europeo riconosce un chiaro ed inequivocabile legame tra energia e cambiamenti climatici e riconosce il ruolo centrale che l’energia nucleare svolge nella promozione di energia a basso tenore di carbonio e della competitività. Per la prima volta un European Nuclear Energy Forum è stato realizzato per promuovere un dibattito inclusivo, trasparente e non ideologico sul contributo fondamentale che il nucleare da al futuro energetico dell’Ue». Come dichiarazione post-ideologica sembra molto ideologicamente schierata…

Comunque, alla tribuna dell’Ena sono accorsi diversi commissari europei, rappresentanti permanenti degli Stati membri, tutte le aziende atomiche statali, imprenditori del settore nucleare e qualche Ong. Per discutere di sicurezza degli approvvigionamenti, cambiamento climatico, percezione del nucleare da parte dell’opinione pubblica e sviluppi futuri.

Uno degli interventi più attesi era quello del commissario Ue Andris Piebalgs (Nella foto), che non ha deluso la platea nuclearista, riaffermando «l’importanza dell’energia nucleare per la riduzione delle emissioni di CO2. L’energia nucleare rappresenta un elemento importante della nostra lotta contro il cambiamento climatico e della nostra sicurezza di approvvigionamento di energia» ma che ha dovuto ricordare alla platea che «dobbiamo rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri dell´Unione europea sui problemi di sicurezza e di salute legati alle installazioni nucleari, così come in materia di trattamento delle scorie nucleari».

Intanto, quello che è davvero davanti all’Unione europea non è un futuro di nuove centrali (anche perché importanti Paesi hanno rinunciato al nucleare) ma la necessità di fare imponenti investimenti per poter rimpiazzare e rinnovare centrali che dovrebbero essere state dismesse già da anni. «In effetti – si legge in una nota dell’Ue – numerose centrali attualmente in attività hanno raggiungeranno la fine della loro durata di vita entro il 2030. Al fine di rendere questi investimenti possibili, la Commissione si impegna a rimediare alle difficoltà legate alla concessione delle autorizzazioni, ai finanziamenti ed ai differenti regimi di responsabilità nucleare».

Una dichiarazione che prospetta per il nucleare difficoltà evidenti all’interno dei singoli Stati (e con l’opinione pubblica) e non una strada facile e sgombra come si vorrebbe far credere. Piebalgs ha però messo in primo piano il nucleare all’interno del mix energetico europeo e mondiale, ma ha avvertito che «E’ necessario rispondere alle preoccupazioni in materia di sicurezza, di gestione delle scorie e di trasparenza, che sono dei fattori cruciali per l’accettazione dell’energia nucleare da parte della popolazione».

Incombenze “fastidiose” in una democrazia, dove la “trasparenza” finisce dove inizia il segreto di Stato che circonda gli impianti nucleari per tutelarne la “sicurezza”, ma ignorabilissime nei regimi autoritari che, come ha fatto proprio oggi la Libia con un accordo firmato con la Russia, si avviano di corsa a costruire centrali con un occhio alle loro possibili ricadute militari.

Piebalgs ha colto l’occasione per presentare le recenti iniziative della Commissione Ue, in particolare l’istituzione del gruppo europeo di alto livello per la sicurezza nucleare e la gestione delle scorie, Il forum europeo sull’energia nucleare e la piattaforma tecnologica per l’energia nucleare sostenibile (Sne-Tp).

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