[15/04/2008] Energia

Il gas turkmeno verso l’Ue fa arrabbiare i russi

LIVORNO. La visita della Troika dell’Unione Europea nell’ex Asia centrale sovietica è stata fruttuosa:il Commissario alle relazioni estere dell’Ue, Benita Ferrero-Waldner, ha spiegato al Financial Times che «Il presidente turkmeno ci ha assicurato che l´Europa beneficerà di 10 miliardi di metri cubi di gas, in più delle possibilità si aprono in nuovi settori e per le quali saranno organizzate delle richieste di offerta». La Ferrero ha riconosciuto che l’ammontare della fornitura è per ora debole ma secondo lei si tratta «di un primo passo molto importante». «Per facilitare l’esportazione del gas turkmeno - ha detto la commissaria europea - l’Ue dovrà costruire un gasdotto che si colleghi con le infrastrutture presenti in Turkmenistan ed in Azerbaigian attraverso il Kazakistan, oppure liquefare il gas per trasportarlo con metaniere».

A marzo le compagnie statali gasiere di kazakistan, Uzbekistan e Turkmenistan avevano annunciate l’intenzione di vendere il gas a tariffe europee a partire dal 2009, cioè a circa 360 dollari ogni mille metri cubi.
Il gas dovrebbe molto più probabilmente arrivare attraverso il gasdotto Nabucco che dovrebbe aggirare la Russia lungo un percorso di 3.300 chilometri che a partire dal 2012 dovrebbe collegare i giacimenti petroliferi kazaki e turkmeni all’Europa attraverso il Mar Caspio, l´Azerbaigian, la Georgia e la Turchia. Una cosa che i Russi vedono come il fumo negli occhi, praticamente come un’intrusione occidentale in quello che, Urss o Comunità degli Stati indipendenti che sia, vedono ancora come il loro giardino di casa. La più contrariata sembra la potentissima Gazprom che finora assorbiva e distribuiva la totalità della produzione di gas turkmeno.

«Tutte le capacità di trasporto dei Paesi dell’Asia centrale sono oggetto di contratti basati sulle forniture di gas per nostro conto fino al 2020 – dice oggi al quotidiano russo Kommersant il portavoce di Gazprom, Sergei Kouprianov - Non capiamo quel che la commissaria europea intenda per i 10 miliardi di metri cubi che il Turkmenistan avrebbe riservato (all’Ue) a partire dal 2009». La conquista del cuore dell’Asia passa per l’economia ed i regimi autoritari dell’Asia sono sempre più affascinati dall’occidente, o meglio dall’euro.

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