[11/04/2008] Comunicati

Mediterraneo, finanziamenti Ue per disinquinarlo

BRUXELLES. La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti hanno presentato uno studio sui potenziali investimenti per risanare zone particolarmente inquinante dei Paesi del Mediterraneo meridionale ed orientale. Lo studio fa parte dell’iniziativa Horizon 2020 per ridurre le principali fonti di inquinamento del Mediterraneo entro il 2020, ed ha messo in evidenza la necessità di un programma che aiuti i paesi del Mediterraneo sudorientale a limitare le immissioni inquinanti in mare.

«Il degrado del Mediterraneo costituisce una minaccia per la salute dei 143 milioni di persone che vivono sulle sue coste - spiega una nota della Commissione Ue - e rischia di compromettere lo sviluppo a lungo termine di settori economici essenziali quali la pesca e il turismo. Il programma di investimenti proposto per le zone a rischio del Mediterraneo (Mediterranean Hot Spot Investment Programme - MeHSIP) e l´iniziativa Horizon 2020 si iscrivono nell´ambito della cooperazione dell´Unione europea con i paesi del Mediterraneo meridionale ed orientale che partecipano al processo di Barcellona e alla politica europea di vicinato».

Secondo il commissario europeo per l´ambiente, Stavros Dimas (Nella foto), «È assolutamente necessario che l´Unione europea collabori con i paesi vicini del Mediterraneo al fine di salvaguardare uno dei principali mari del mondo. Tutti dobbiamo contribuire mettendo a disposizione risorse adeguate per evitare il degrado del Mediterraneo». Sul Mediterraneo si affacciano 22 paesi con più di 400 milioni di abitanti ed ogni hanno le sue coste accolgono 175 milioni di turisti, lo stato di salute del mare è essenziale anche per il benessere di tutte queste persone.

«L´ambiente del Mediterraneo – spiega L’Ue - è al tempo stesso uno dei più ricchi e dei più vulnerabili al mondo: le sue regioni marine e costiere, infatti, sono esposte a una serie di pressioni, provenienti per l´80% da fonti di inquinamento di origine terrestre. Oltre la metà dei centri urbani del Mediterraneo con più di 100 mila abitanti non dispone di impianti di trattamento delle acque reflue e il 60% delle acque reflue prodotte in queste zone è riversato direttamente in mare. Nei paesi del Mediterraneo sudorientale oltre l´80% delle discariche non è soggetto a controlli. Una particolare minaccia per l´ambiente marino mediterraneo è rappresentata da fattori quali i rifiuti agricoli, le particelle sospese e le acque di ruscellamento, che trasportano in mare agenti patogeni, metalli pesanti, inquinanti organici, oli e sostanze radioattive».

L’altro problema è la rapida urbanizzazione innescata anche da uno sviluppo di un turismo non sostenibile nelle regioni costiere mediterranee, con l´insorgere di seri problemi sanitari e ambientali. A questo si somma l´inquinamento industriale, urbano e del trasporto marittimo e la perdita di naturalità delle coste, la distruzione degli ecosistemi costieri per la cementificazione in corso. “Horizon 2020” è stato lanciato nel 2006, è un programma d´azione che prevede la collaborazione tra Banca europea per gli investimenti o la Banca mondiale e i paesi donatori per identificare i progetti per ridurre efficacemente i livelli di inquinamento del Mediterraneo (a monte e a valle) in tutta la regione mediterranea.

Lo studio realizzata dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) in collaborazione con il Piano d´Azione per il Mediterraneo del Programma delle Nazioni Unite per l´Ambiente (Map) identifica gli investimenti prioritari per le zone a rischio. Il MeHSIP punta a coadiuvare Horizon 2020 e i paesi partner nell´attuazione dei progetti di investimento prioritari per la riduzione dell´inquinamento. La Bei stilerà l´elenco definitivo dei progetti finanziati dal programma di investimenti per le zone a rischio sulla base dei 44 progetti già identificati in sette paesi del Mediterraneo. Tra i criteri di scelta figurano: «l´importanza del progetto per il paese o per la regione del Mediterraneo, il suo impatto sulla riduzione dell´inquinamento, la sostenibilità delle operazioni, la capacità di rimborso del credito da parte dei promotori del progetto e gli importi richiesti ai donatori».

Philippe de Fontaine Vive, vicepresidente della Bei, spiega che «Il programma di investimenti per le zone a rischio del Mediterraneo (MeHSIP) è un importante punto di partenza per un intervento congiunto da parte di istituzioni finanziarie internazionali e bilaterali per realizzare il programma di riduzione delle fonti di inquinamento contemplato dall´iniziativa Horizon 2020. Il Fondo Euro Mediterraneo di Investimento e Partenariato è pronto a intervenire per sostenere i paesi partner del Mediterraneo nella realizzazione dei necessari investimenti finanziari».

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