[10/04/2008] Comunicati

Troppi elicotteri Augusta a Forestale, Vigili del fuoco, Protezione civile… Corte Ue condanna Italia

BRUXELLES. La Corte di giustizia europea ha condannato l’Italia per «Aggiudicazione di appalti non preceduta dalla pubblicazione di un bando – Elicotteri “Agusta” e “Agusta Bell” – Art. 296 CE – Prodotti destinati a fini specificamente militari». La sentenza arriva dopo un ricorso della Commissione europea che chiedeva sanzioni contro il nostro Paese per aver «posto in essere una prassi, esistente da lungo tempo e tuttora seguita, di affidamento diretto alla ditta “Agusta” degli appalti per l’acquisto di elicotteri destinati a sopperire alle necessità di vari corpi militari e civili, al di fuori di qualsiasi procedura di messa in concorrenza, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza delle direttive che coordinano le procedure di aggiudicazione degli appalti, e precisamente, della direttiva del Consiglio 93/36/CEE e, prima di essa, delle direttive del Consiglio 77/62/CEE, 80/767/CEE e 88/295/CEE».L’Italia ha contestato l’inadempimento addebitatole soprattutto perché «agli appalti di forniture che sono dichiarati segreti o la cui esecuzione debba essere accompagnata da misure speciali di sicurezza secondo le disposizioni legislative, regolamentari od amministrative vigenti nello Stato membro di cui trattasi né quando lo esiga la tutela d’essenziali interessi di sicurezza di tale Stato».

Ma la Commissione Ue verificava e si accorgeva che quello inizialmente segnalato non era «un precedente isolato ma era invece sintomatica di una prassi generale di affidamento diretto degli appalti per l’acquisto di elicotteri di fabbricazione “Agusta” e “Agusta Bell”, al di fuori di qualsiasi procedura di messa in concorrenza, per sopperire alle necessità dei vari corpi dello Stato». E quindi avviava un’ulteriore procedura d’infrazione La lista stilata dalla Commissione Ue è impietosa: il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco (Ministero dell’Interno), aveva concluso direttamente con la società “Agusta”, senza alcuna procedura di messa in concorrenzaun contratto per l’acquisto di quattro elicotteri Agusta Bell AB 412 (giugno 2002) per circa 30,5 milioni di euro; quattro elicotteri Agusta A 109 Power (dicembre 2002) per circa 33,6 milioni; contratto di leasing di quattro elicotteri A 109 Power (marzo 2003), per circa 12,8 milioni. La Commissione rilevava che «la flotta elicotteristica del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco era composta prevalentemente da elicotteri di fabbricazione “Agusta” o “Agusta Bell”.

Per i carabinieri, il ministero della difesa aveva concluso, negli anni 2000-2002, due contratti con la società Agusta per l’acquisto di quattro elicotteri, senza ricorrere ad alcuna procedura di messa in concorrenza, anche la flotta elicotteristica del Corpo dei Carabinieri era composta in prevalenza da elicotteri di fabbricazione “Agusta” o “Agusta Bell”. Per il Corpo forestale dello Stato, ministero delle politiche agricole e forestali, «oltre agli acquisti che hanno formato oggetto della causa C?525/03, tale Corpo avrebbe acquistato un altro elicottero Agusta. Come nei precedenti casi, la Commissione rilevava che anche la flotta elicotteristica del Corpo Forestale era composta fondamentalmente da elicotteri “Agusta” o “Agusta Bell”.

Anche il Dipartimento della Protezione civile aveva concluso un contratto di leasing per l’acquisto di elicotteri «Agusta». Riguardo agli altri corpi, la Commissione constatava «pur non disponendo di informazioni circa i contratti specifici, che le flotte aeree della Guardia Costiera, che costituisce un’articolazione delle Capitanerie di Porto (ministero delle infrastrutture e dei trasporti), della Guardia di Finanza (ministero dell’economia e delle finanze) e della Polizia di Stato (ministero degli interni) erano altresì composte esclusivamente o in massima parte da elicotteri di fabbricazione “Agusta” o “Agusta Bell”».

Nonostante la lunga sfilza di controdeduzioni la Corte di giustizia europea ha constatato che «l’Italia non è riuscita a spiegare né a dimostrare a sufficienza quali elementi l’hanno portata a ritenere che solo gli elicotteri di fabbricazione Agusta avessero le caratteristiche necessarie per giustificare il loro acquisto ai sensi dell’art. 6, n. 3, lett. c) ed e), della direttiva». Inoltre, concorda con la Commissione «nel considerare non pertinente ai fini del presente procedimento il fatto, allegato dall’Italia, secondo cui altri Stati membri produttori di elicotteri seguirebbero la medesima procedura». Quindi la Corte ha dichiarato che la Repubblica italiana è venuta meno al rispetto delle direttive europee in materia.

Per la Corte di giustizia europea «La Repubblica italiana, avendo posto in essere una prassi,esistente da lungo tempo e tuttora seguita, di attribuzione diretta all’Agusta degli appalti per l’acquisto di elicotteri di fabbricazione Agusta e Agusta Bell, destinati a sopperire alle esigenze di diversi corpi militari e civili, al di fuori di qualsiasi procedura di gara e, segnatamente, senza rispettare le procedure previste dalla direttiva del Consiglio 14 giugno 1993, 93/36/CEE, che coordina le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture, come modificata dalla direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 13 ottobre 1997, 97/52/CE, e, in precedenza, previste dalla direttiva del Consiglio 21 dicembre 1976, 77/62/CEE, che coordina le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture, come modificata e completata dalla direttiva del Consiglio 22 luglio 1980, 80/767/CEE, e dalla direttiva del Consiglio 22 marzo 1988, 88/295/CEE, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza di tali direttive. La Repubblica italiana è condannata alle spese».

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