[10/04/2008] Rifiuti

Danni ambientali: la Commissione affari giuridici Ue favorevole a sanzioni penali

BRUXELLES. La Commissione affari giuridici del Parlamento europeo ha approvato un rapporto di codecisione sulla proposta di Direttiva Ue sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale nel quale si afferma che «Causere danni gravi all’ambiente dovrà poter essere sanzionato penalmente in tutti gli Stati membri, in maniera da garantire che la legislazione dell’Ue sia correttamente messa in opera».

Il rapporto è stato approvato con 15 voti favorevoli, 11 contrari e 2 astenuti.

In una nota diffusa alla stampa la Commissione parlamentare spiega di aver «approvato il principio secondo il quale i governi dovranno utilizzare misure penali per punire tutti gli illeciti capaci di causare danni gravi alle persone, all’aria, ai suoli, all’acqua, alle piante e agli animali, quando essi sono commessi in maniera intenzionale o che siano il risultato di negligenza grave».

Il relatore, il democristiano tedesco Hartmut Nassauer, è soddisfatto: «Siamo sulla strada di un accordo in prima lettura con il Consiglio; il buon risultato odierno ci permetterà di arrivarci».

La direttiva proposta punta a fare in modo che tutti gli Stati membri trattino come atti criminali tutta una serie di comportamenti suscettibili di danneggiare l’ambiente. La sua entrata in vigore obbligherà I governi dei 27 Paesi dell’Ue ad applicare sanzioni penali «effettive, proporzionate e dissuasive» in tutti i casi presi in esame dalla normativa proposta, compresi quelli che fino ad ora erano passibili solamente di sanzioni civili.

La Commissione affari giuridici del Parlamento europeo ha anche «convenuto che la direttiva non si applicherà che ai casi di infrazione alla legislazione comunitaria nel settore della protezione dell’ambiente, quali quelli ripresi in una lista in annesso».

Tra le infrazioni illegali riguardo alla legge comunitaria che dovranno essere riqualificate come crimini, la lista approvata dalla Commissione include: i danni all’ambiente causati dall’emissione di radiazioni nell’aria, il deposito di scorie e la produzione e lo stoccaggio illecito di materiale nucleare; la cattura, la distruzione o il commercio di specie protette di fauna e flora, il deterioramento degli habitats o di siti protetti; la produzione e la distribuzione di sostanze che impoveriscono lo strato di ozono.

La Commissione ha emendato la proposta della Commissione europea in modo da «rendere la Direttiva conforme ad una decisione della Corte di giustizia europea datata 6 ottobre 2007. La Corte aveva stimato che l’Ue dispone delle competenze per adottare misure penali solamente nei casi in cui esista un "bisogno giustificato", vale a dire nelle politiche comuni dei trasporti e dell’ambiente. Essa aveva aggiunto che non deve essere l’Ue a precisare il tipo ed il livello di sanzioni criminali (applicabili negli Stati membri)».

Gli eurodeputati della Commissione affari giuridici hanno anche soppresso un articolo relativo alla durata ed al prolungamento delle sanzioni contenuto nel testo proposto dalla commissione.

Torna all'archivio