[09/04/2008] Rifiuti

Cina, supermulta a chi dà i sacchetti di plastica gratis

LIVORNO. In Cina la crociata contro i sacchetti di plastica non ha tregua: il ministero del commercio ha annunciato che, a partire dal primo giugno, i dettaglianti cinesi potrebbero trovarsi a pagare multe fino a 10 mila yuans (1.428 dollari) se offriranno gratuitamente shopper di plastica ai loro clienti. Una cifra considerevole per gli standard cinesi, ma più bassa di quanto previsto inizialmente dalla bozza di progetto di regolamentazione: 30 mila yuans.

Il progetto prevede che il prezzo dei sacchetti di plastica potrà essere fissato dai negozianti, ma non dovrà essere inferiore al loro costo. «La nuova regolamentazione non si applica agli imballaggi in plastica che servono ad assicurare l’igiene e la sicurezza dei prodotti come i pesci e gli alimenti cotti» spiega il ministero che ha pubblicato il progetto sul suo sito internet, anche per raccogliere le opinioni del pubblico entro il 14 aprile.

La misura è propedeutica al divieto, approvato a gennaio, di fabbricazione, vendita ed utilizzo dei sacchetti di plastica ultrafini (meno di 0,025 mm di spessore) a partire dal primo giugno, e secondo il ministero del commercio «fanno parte degli sforzi cinesi per proteggere l’ambiente ed economizzare l’energia.

Quello che i cinesi chiamano “inquinamento bianco” e diventato una crescente preoccupazione per il governo , visto che, da più di dieci anni a questa parte, i consumatori si sono rapidamente abituati ai sacchetti di plastica. Ma qualcosa sembra cambiare anche in Cina riguardo alla percezione delle tematiche ambientali: secondo un sondaggio svolto su 3.001 cinesi tra i 15 e i 69 anni, in 20 province, municipalità e regioni autonome, e pubblicato dall’Accademia delle scienze sociali della Cina, l’ambiente è la quarta più grande preoccupazione dell’opinione pubblica cinese dopo le cure mediche, il lavoro e la differenza dei redditi.

Il 10,2% dei cinesi ritiene l’inquinamento dell’ambiente il principale problema sociale del Paese, il 9,1% lo considera come il secondo più grave problema, circa il 13,2% lo mette come terza fonte di maggiore preoccupazione. Se invece si prendono in esame le questioni puramente sociali, lo stato dell’ambiente si conferma come quarta preoccupazione dei cittadini cinesi, ma dopo la corruzione, la sicurezza, I prezzi delle abitazioni, e i costi dell’educazione scolastica.

L’81,1% dei cinesi dice di ricevere informazione sulla protezione dell’ambiente da radio e televisione e il 47% la trova di buona qualità. Solo il 13,5% dice di conoscere le informazioni in materia da parte del governo , il 10% ha conosciuto i temi ambientali a scuola e il 7,1% da Organizzazioni non governative.

Torna all'archivio