[07/04/2008] Acqua

Acqua, la nuova direttiva europea per le sostanze prioritarie

FIRENZE. La direttiva europea acque 2000/60/Ce individuava alcune sostanze prioritarie che necessitavano di particolari attenzioni in merito alla fissazione di standard di qualità ambientale, tanto da rendere necessaria una direttiva dedicata. La proposta di direttiva relativa agli standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque (Direttiva sulle sostanze prioritarie), è stata presentata dalla Commissione europea nel luglio 2006.

Oltre ad abrogare, a partire dal 2012, la normativa attualmente in vigore (direttive Cee 82/176, 83/513, 84/156, 84/491, 86/280), la nuova direttiva si propone di rivedere in termini più restrittivi l´elenco delle sostanze prioritarie. La proposta sarà discussa in questi giorni in Parlamento europeo, che nei mesi scorsi (20 dicembre 2007), ha ricevuto la nuova posizione comune del Consiglio Ue, accompagnata dalla relativa comunicazione della Commissione. Nel merito: la proposta di direttiva prevede la fissazione dei limiti di concentrazione nelle acque di superficie di 41 tipi di pesticidi, metalli pesanti e altre sostanze chimiche pericolose che presentano un particolare rischio per l´ambiente acquatico e per la salute umana. Si tratta di inquinanti che contaminano l´ambiente acquatico provenienti da diverse fonti (agricoltura, industria, ecc.) e che hanno i bersagli più frequenti nella flora e la fauna.

Tuttavia attraverso il fenomeno del bioaccumulo (“lungo” le catene alimentari) o l’ingestione diretta di acqua contaminata, queste sostanze possono anche arrivare all’uomo. Le 41 sostanze per le quali la direttiva proposta fissa limiti di concentrazione comprendono 33 sostanze designate dal Consiglio e dal Parlamento come «sostanze prioritarie», in quanto presentano un rischio significativo per l´ambiente acquatico a causa dell´uso generalizzato e dell´elevata concentrazione nelle acque di superficie. Alcune sono poi classificate nella categoria delle «sostanze pericolose prioritarie», alle quali si applicano valori limite particolarmente restrittivi a causa della tossicità, della persistenza e dell´aumento della concentrazione man mano che risalgono la catena alimentare.

Entro il 2015 gli Stati membri dovranno aver raggiunto i limiti proposti per tutte le sostanze prioritarie ed entro 2025 dovranno far cessare lo scarico e l´emissione in acqua di sostanze pericolose prioritarie. Apparentemente sembrano date lontane, ma considerando che la direttiva acque 2000/60 è stata recepita in Italia nel 2006 con il decreto legislativo 152 e che ancora oggi non è a regime un sistema di monitoraggio adeguato ai parametri richiesti dalla direttiva stessa, i tempi tutto sommato sono molto ristretti.

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