[07/04/2008] Rifiuti

Mud: cosa cambia con la riforma del codice ambientale

LIVORNO. Rimane ancora un po’ di tempo per la presentazione del Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud): scade il 30 aprile il termine per la presentazione del Mud alle Camere di Commercio da parte “di chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto dei rifiuti” pericolosi e non. Ma il decreto legislativo del 16 gennaio 2008 numero 4 (correttivo del codice ambientale) introduce alcune novità destinate a incidere in maniera diretta sulla vita delle imprese che producono rifiuti e di quelle che li gestiscono.

Torna il Mud per le aziende che producono rifiuti non pericolosi, ma solo se hanno più di 10 dipendenti e che si occupano di rifiuti da lavorazione industriale, di rifiuti da lavorazione artigianale, di rifiuti derivanti da recupero e smaltimento di rifiuti, di fanghi prodotti di potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque da abbattimento di fumi. Inoltre il nuovo codice prevede che i soggetti obbligati al Mud - ma anche ai formulari e ai registri di carico e scarico - siano obbligati a installare apposite apparecchiature elettroniche per la “tracciabilità informatica” dei rifiuti secondo le modalità da stabilite con apposito decreto ministeriale (naturalmente non ancora emanato).

La riscrittura integrale dell’articolo 189 comma 3 del Dlgs 152/06 però non muta il rapporto fra due documenti ambientali per cui il registro continua a essere tenuto ai fini della dichiarazione annuale al catasto tramite il Mud. Tuttavia la modifica al codice può far nascere alcuni dubbi: ad esempio si può verificare il caso in cui un’impresa o un ente produttore iniziale di rifiuti non pericolosi provenienti dall’attività industriale, artigianale e derivanti da recupero e smaltimento di rifiuti, di fanghi prodotti di potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque da abbattimento di fumi (soggetti obbligati alla compilazione del Mud), abbia meno di 10 dipendenti (invece esclusi dall’obbligo). Questi soggetti sono esclusi o ancora obbligati pur avendo meno di 10 dipendenti?

Si può ritenere che i produttori iniziali di tali rifiuti non pericolosi siano obbligati sia per il Mud sia per il registro, ma se tali produttori iniziali non hanno più di 10 dipendenti sono esentati sia dal Mud sia dal registro. Quindi la prima parte del disposto legislativo (articolo 189 comma 3 nuovo codice) introduce l’obbligo a carico di determinate categoria di soggetti, mentre il secondo inciso introduce le eccezioni con riferimento a quelle categorie.

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