[07/04/2008] Rifiuti
LIVORNO. Il governo della Costa d’Avorio e la multinazionale Trafigura hanno firmato un protocollo d’intesa che prevede l’avvio di lavori di disinquinamento dei siti del distretto della capitale Abidjan interessati nell’agosto del 2006 dallo sversamento di rifiuti tossici. Alla cerimonia della firma hanno partecipato il Centre ivoirien antipollution (Ciapol), il Bureau national d’Etude et de développement (Bnetd), il gruppo Trafigura ed il ministro degli interni ivoriano Désiré Tagro.
Il processo di disinquinamento dei rifiuti tossici, frutto di traffici illeciti di origine europea, è infatti molto lento, tanto da spingere il governo della Costa d’Avorio ad intraprendere questo ulteriore passo con Trafigura. «Questa evenienza è divenuta necessaria perché era contenuto nel protocollo madre che la parte Trafigura dovrà procedere ad un disinquinamento complementare e ad un seguito ambientale. Queste operazione saranno velocizzate - ha detto Désiré Tagro – Tutte le parti, vale a dire Trasfigure e lo Stato della Costa d’Avorio, hanno stimato che è giunto il tempo di accelerare i termini e lasciare alle parti ivoriane la cura di questo disinquinamento complementare. Evidentemente i costi necessari a queste operazioni sono a carico della parte Trafigura».
Trafigura si è impegnata al pagamento di una somma di 5 miliardi di Franchi Cfa a titolo di avanzo di tesoreria per la costruzione dell’impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani da realizzare ad Abidjan. Il governo ivoriano ringrazia e con questo considera così conclusa la prima fase del protocollo d’intesa, firmato il 13 febbraio 2007 ed avviata la seconda fase di bonifica.
Trafigura aveva noleggiato la nave Probo Koala che aveva scaricato in Costa d’Avorio rifiuti tossici che avevano provocato almeno 15 vittime ad Abidjan e contaminato oltre 100 mila persone. Il governo della Costa d’Avorio,aveva avviato un procedimento giudiziario contro Trafigura, ma lo aveva abbandonato in seguito alla firma di un protocollo di intesa che prevedeva come prima cosa un indennizzo di 95 miliardi di Franchi Cfa allo Stato. La seconda fase riguarda la bonifica completa dei siti contaminati. Sullo sfondo di questa vergognosa vicenda di traffici di rifiuti tossico-nocivi, rimangono le vittime, i malati e il neocolonialismo che dall’Africa importa risorse ed esporta gli scarti.