[07/04/2008] Rifiuti
LIVORNO. Anche la Regione Toscana ha contribuito alla realizzazione della stazione ecologica di Livorno, l’area del Picchianti sorvegliata e controllata dove i cittadini possono conferire i loro rifiuti in sicurezza: dei 300 mila euro di costi per la realizzazione 123 mila euro sono stati versati dalla regione, mentre i restanti dalla Provincia di Livorno (130 mila euro) dall’Aamps e Comune (47 mila euro).
«Non ci siamo limitati solo alla modifica della legge regionale sulla gestione dei rifiuti – afferma Anna Rita Bramerini assessore regionale all’ambiente - ma stiamo cercando di corroborare anche con i finanziamenti le indicazioni della legge. Ribadendo che per una gestione corretta del ciclo dei rifiuti servono tutte le azioni che compongono questo ciclo: la riduzione, la raccolta differenziata, il riciclaggio dei rifiuti, ma servono anche gli impianti perché senza quelli continueremo ad aggravare le nostre discariche di conferimenti di rifiuti urbani o assimilati e rischiamo di finire prima del tempo questa disponibilità».
In Toscana si producono ogni anno 9,85 milioni di tonnellate di rifiuti, il 26% dei quali sono urbani e il resto sono speciali. Per trattare questi 2,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani sono in funzione 54 impianti, cioè 22 discariche, 8 termovalorizzatori, 13 impianti di selezione e trattamento, 11 di compostaggio. In Toscana si recupera il 33% dei rifiuti, l’8% viene incenerito e il 59%, oggi, viene portato in discarica. E per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata essa è praticamente ferma dal 2003.
«Per rimettere in moto queste cifre – continua l’assessore all’ambiente - occorre darsi da fare tutti e anche la realizzazione delle stazioni ecologiche come questa del Picchianti può fare molto. Per questo la Regione Toscana ha deciso di destinare l’entrata regionale dell’ecotassa al sostegno della raccolta differenziata. E riformando il sistema di conteggio dell’ecotassa daremo la possibilità di introdurre sistemi di premialità fiscale che incentivino i cittadini più virtuosi a continuare ad esserlo».
Dunque anche Livorno con la sua prima stazione ecologica può contribuire al raggiungimento dell’obiettivo regionale del 65% di raccolta differenziata fissato per il 2012 e alla realizzazione concreta della nuova normativa sui rifiuti che da 10 porta gli Ato a 3 e che prevede un unico piano interprovinciale per ciascun ambito.
L’assessore regionale all’ambiente, che ha colto l’occasione della stazione ecologica del Picchianti per fare un po’ il punto della situazione sulla attuazione della normativa sulla gestione integrata dei rifiuti conclude ricordando che «in questo periodo gli Ato stanno finendo di redigere, in alcune realtà lo hanno già fatto, i piani straordinari dei rifiuti. E piani straordinari non sono altro che la premessa di quelli che saranno poi i piani interprovinciali. Dunque una nuova programmazione di area che serve a ritrovare anche in Toscana maggiori efficienze, maggiori economie di gestione. Con la nuova legge abbiamo fatto in modo che le province comincino a ragionare fra di loro per fare i piani interprovinciali. Abbiamo dato anche un input chiaro ai comuni e alle aziende toscane: favorire il processo di aggregazione delle aziende toscane che operano in questo settore in modo da ricercare una maggiore consistenza patrimoniale delle aziende e quindi di riflesso una maggiore capacità manageriale che serve per la gestione di stazioni ecologiche come quella di Livorno ma anche di impianti più complessi spesso avversati dalle collettività, come gli impianti di termovalorizzazione».