[07/04/2008] Comunicati

Oms: salute e cambiamenti climatici

LIVORNO. L’Oms compie sessant’anni e per la consueta Giornata Mondiale della Sanità, in programma oggi 7 aprile, è il tema il ‘fatto nuovo’ dell’evento: «Proteggere la salute dal cambiamento climatico». Negli ultimi 50 anni - ricorda l’organizzazione mondiale della sanità - le attività umane, specie la combustione dei carburanti fossili, hanno liberato quantità tali di CO2 e di altri gas serra da alterare il clima globale. Le concentrazioni di CO2 sono aumentate del 30% rispetto ai tempi pre-industriali intrappolando più calore negli strati più bassi dell’atmosfera.La temperatura di superficie globale media è aumentata dello 0,65%negli ultimi 40 anni e gli ultimi 11 anni sono stati tra i più caldi mai avuti.

I rischi per la salute legati al cambiamento climatico sono molteplici. Nei paesi europei il rischio va dalle ondate di calore cui può essere esposta la popolazione (si calcola che nell’estate 2003 vi sia stata un eccesso di mortalità di 35.000 persone) all’introduzione di malattie infettive emergenti o di re-introduzione della malaria e di altre malattie tropicali a causa della tropicalizzazione del clima.

L’innalzamento dei livelli del mare – prosegue l’Oms - aumenta il rischio di inondamenti delle coste e spostamenti forzati di intere popolazioni. Va ricordato infatti che più del 60% della popolazione mondiale vive attualmente entro 60 Km dal mare. L’Oms mette poi in evidenza un altro dei punti focali degli effetti dei cambiamenti climatici, ovvero che saranno le popolazioni più povere a subirne le maggiori conseguenze. «Inizialmente – spiega l’Oms – saranno i paesi in via di sviluppo ad essere colpiti più duramente. Paesi con alti livelli di povertà e malnutrizione, deboli di infrastrutture e di salute con governi instabili: loro saranno quelli meno in grado di far fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici».

Per questo l’Oms ha messo in piedi l’evento di oggi, che ha cinque obiettivi principali: aumentare la consapevolezza e la comprensione a livello mondiale e locale delle conseguenze per la salute del cambiamento climatico; sostenere partnership interdisciplinari e intersettoriali a livello locale e internazionale che cercano di migliorare la salute attraverso la rapida implementazione di strategie di attenuazione per stabilizzare il cambiamento climatico e lo sviluppo di programmi di adeguamento proattivi per ridurre al minimo l´impatto sulla salute; Creare efficaci azioni di comunità locali, organizzazioni, sistemi sanitari e dei governi per ridurre l´impatto dei cambiamenti climatici sulla salute attraverso l´urgente applicazione di tecniche di mitigazione e di adattamento; mostrare il ruolo della salute pubblica nel far fronte alle sfide a livello globale, nelle regioni, nei paesi e nelle comunità; dare vita all’impegno e all’azione tra i governi, le organizzazioni internazionali, i donatori, la società civile, le imprese e le comunità (soprattutto tra i giovani), per ancorare la salute al centro del cambiamento climatico.

Per l’Oms, quindi, è tempo di correre subito ai ripari per affrontare le conseguenza dei cambiamenti climatici: «Persiste – spiega nei Key messages for World Health Day 2008 – l’incertezza scientifica circa la possibilità e la tempistica di brusco cambiamento climatico catastrofico e se le temperature continueranno ad aumentare. Questo rende urgente azioni per iniziare ora a stabilizzare il clima attraverso una forte ed efficace mitigazione. Azioni da intraprendere simultaneamente con le attività di adattamento per prevenire prevedibili aumenti di malattie legate al clima. La piena partecipazione del settore sanitario a livello nazionale e internazionale per i processi di mitigazione e di adattamento al cambiamento climatico è indispensabile».

L’iniziativa dell’Organizzazione mondiale della sanità e i temi che solleva sono assolutamente condivisibili. Resta però un problema di fondo che nasce proprio alla fine del ragionamento: di fronte ad un problema di questo tipo che coinvolge tutto il pianeta serve una risposta di governo almeno di pari livello. Ma di questa ancora non se ne vede traccia e gli appelli rischiano quindi di cadere nel vuoto. Se è infatti impensabile che un solo organismo possa decidere per tutto il pianeta, è altrettanto inverosimile che la risposta stia nel suo opposto: ognuno fa per sé. E se e come gli pare.

Foto tratta dal sito dell´Oms

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