[04/04/2008] Consumo

Mauritius sostenibile. Da ego-cittadini a eco-cittadini?

LIVORNO il primo ministro della isole Mauritius, Navin Ramgoolam, ha reso noto l’ambizioso programma “Maurice Ile Durable (Mid), redatto dal suo consigliere speciale Joël de Rosnay, uno noto scienziato di origine mauriziana che dirige la Cité des Sciences et de l’Industrie de la Villette, a Parigi.

“Maurice Ile Durable” (Mauritius isola sostenibile) nasce per gettare le basi dell’autonomia energetica dell’isola e riguarda aspetti economici, agricoli e culturali dell’isola africana dell’Oceano indiano famosa soprattutto per il turismo.

Secondo Joël de Rosnay, Mauritius potrebbe ridurre il suo consumo di petrolio del 35% in 20 anni, attraverso un mix di energie rinnovabili: 28% di carbone “pulito”, biocarcarburante 15%, biomasse e biogas 35%, eolico 6%, idroelettrico 3%, cogenerazione 3% e geotermia 3%.

Il progetto si fonda sul risparmio di energia e i piccoli produttori indipendenti di energie rinnovabili prodotte da mare, sole, biomasse. I piccoli piantatori di canna da zucchero potrebbero produrre energia per loro e vendere il surplus.

Secondo de Rosnay, questo «contribuirà ad un nuovo “branding” delle Mauritius come una destinazione turistica verde ed un’isola sostenibile. Questa visione di un’isola sostenibile può infatti promuovere Mauritius non solamente come una destinazione limitata all’abbronzatura ma come una destinazione ecologica che addomestica il sole per far funzionare gli hotel e ridurre la produzione di elettricità a base di olio combustibile per uso domestico ed industriale».

Il progetto prevede anche la realizzazione di un ecoparco dimostrativo dei sistemi ecologici integrati e l’organizzazione a Mauritius di un Forum ecologico mondiale nel 2011.

“Maurice Ile Durable” nasce con l’ambizione di diventare un progetto pilota per I piccolo stati insulari in via di sviluppo. Però la riuscita del progetto dipende dalla volontà politica del governo mauriziano e dalla capacità delle organizzazioni della società civile di far accettare al milione e 200 mila abitanti di Mauritius una evoluzione della mentalità che diventi un nuovo modo di vita insulare sostenibile.

«Dobbiamo passare dallo stato di ego-cittadini egoisti praticanti l’ognuno per sé – ha detto Joël de Rosnay - allo stato di eco-cittadini solidali, praticanti l’ognuno per tutti»

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