[04/04/2008] Parchi

Le cavallette invadono il Tagikistan

LIVORNO. Il Tagikistan, uno Stato dell’Asia centrale ex sovietica, ha patito un inverno straordinariamente freddo ed ora deve fare i conti con una primavera inusualmente calda e secca, con temperature intorno ai 30 gradi e questa è la probabile causa di una nuova invasione di cavallette.

«Molte regioni agricole del Tagikistan – ha detto a Ria-Novosti il vice-ministro tagico all’agricoltura, Choukroullo Rakhimnazarov - fanno fronte ad un arrivo massiccio di cavallette. L´invasione di cavallette è dovuta ad un periodo particolarmente caldo e secco in alcune regioni del Paese».

60 mila ettari di culture cerealicole e di cotone sono già state devastate dai voraci insetti, nove distretti della regione meridionale di Khatlon e diverse regioni nel centro e nel nord del Tagikistan sono state fortemente colpite.

La situazione è così grave che giovedi sera il presidente tagiko Emomali Rakhmon ha convocato l’intero governo esigendo il massimo sforzo per arrestare la proliferazione delle cavallette ed ha chiesto di intervenire con insetticidi sparsi da mezzi aerei.

Il Tagikistan si è anche appellato agli Stati vicini ed alle organizzazioni internazionali perché intervengano al più presto, intensificando la cooperazione in materia di lotta alle cavallette.

Il Tagikistan, in particolare la regione di Khatlon, era già stato colpito nell’aprile 2007 da una invasione di locuste che si era protratta fino all’estate. Il governo tagiko era intervenuto spargendo 30 mila litri di pesticidi sui campi dei distretti di Qumsangir, Khuroson, Rudaki e Gonchi, alla frontiera con Afghanistan and Uzbekistan. Il Central emergency response fund della Fao aceva allocato circa 120 mila dollari per procurare i pesticidi e mobilitare le risorse locali, comprese le comunità rurali.

Già nel 2006 le locuste avevano devastato grandi aree irrigue del Tagikistan, distruggendo gran parte dei raccolti di cereali, frutta, patate e cotone nel distretto di Dehkan.

E’ evidente che il problema non può essere affrontato senza un approccio regionale che prevede il coinvolgimento di Uzbekistan e Afghanistan, due nazioni forse ancora più povere e prive di mezzi del Tagikistan per combattere gli sciami di cavallette

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