[04/04/2008] Comunicati

Elezioni 2008, a caccia di economia ecologica nelle liste: Partito Socialista

Dal rapporto Ipcc nessuno può più far finta di niente: l´economia o sarà ecologica o rimarrà sepolta dalle sue insostenibili contraddizioni ambientali e sociali. Come mai questo metaobiettivo (che potrebbe essere il vero obiettivo bipartisan) è praticamente ignorato da tutti (o quasi)? Qual è la vostra posizione?
«Il nostro programma dedica particolare attenzione ai temi ambientali e al risparmio energetico. Siamo convinti che si possono raggiungere risultati anche al di fuori del pensiero unico: nucleare si- nucleare no. La prima fonte di energia è il risparmio. L’energia consumata nell’edilizia residenziale per riscaldare gli ambienti e per l’acqua calda sanitaria rappresenta circa il 30% dei consumi energetici nazionali, e circa il 25% delle emissioni nazionali di anidride carbonica. Ottenendo risparmi del 10% l’anno su consumi ed emissioni per il prossimo quinquennio di governo ridurrebbe i consumi nazionali del 15% e le emissioni 12,5%. Risparmio energetico significa: consumare meno energia e ridurre subito le spese di riscaldamento e condizionamento; migliorare le condizioni di vita all’interno dell’appartamento migliorando il suo livello di comfort ed il benessere di chi soggiorna e vi abita, partecipare allo sforzo nazionale ed europeo per ridurre sensibilmente i consumi di combustibile da fonti fossili, proteggere l’ambiente in cui viviamo e contribuire alla riduzione dell’inquinamento del nostro paese e dell’intero pianeta, investire in modo intelligente e produttivo i nostri risparmi. Per entrare nel merito abbiamo messo a punto una serie di iniziative che riguardano sia gli enti locali, sia i privati. Per gli enti locali proponiamo l’estensione della detrazione (55%) per studi di diagnosi energetiche; agevolazioni a comuni e province per effettuare diagnosi energetiche sulle strutture pubbliche; obbligo di comuni ed enti locali di rendere pubblico il bilancio energetico delle strutture: quanti soldi vengono spesi per consumi di energia (benzina, riscaldamento corrente ecc…). Classificazione dei comuni più virtuosi; riduzione degli oneri di urbanizzazione in proporzione alla riduzione dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale rispetto a quello limite imposto dal D.Lgs. 311. Per quanto riguarda i privati. Per i privati il nostro programma prevede: agevolazioni fiscali per edifici di nuova costruzione che vengono costruiti in classe energetica A (contributi, riduzione ICI…); estensione del meccanismo di conto energia all’eolico per piccoli impianti; IVA agevolata per acquisto materiali ecocompatibili; incentivi per il recupero delle acque piovane per usi non potabili (giardini, lavaggio auto…)».

Economia ecologica, economia sostenibile, significa governo democratico dei flussi di energia e di materia. Significa più governo collettivo ( cioè più politica) e meno "dinamiche autonome" del mercato ( cioè economia come sottosistema della politica e non il contrario). E´ d´accordo?
«Il governo democratico non è necessariamente un processo centralizzato. Siamo del parere che il ruolo della politica sia quello di indirizzare il mercato e di limitarne le storture e gli eccessi non di controllarlo. Siamo per favorire la nascita di nuove imprese nel campo delle tecnologie ecologiche».

Economia ecologica significa ottimizzazione e riduzione dei flussi di energia e di materia. Come mai sulla necessità di intervenire sui flussi di energia quasi tutti sono d´accordo ( a parte il come che non è secondario) ma sui flussi di materia c´è il silenzio assoluto ( a parte il segmento finale dei rifiuti sul quale tutti fanno riferimento alle direttive europee che prevedono il ciclo integrato con riduzione, recupero di materia, recupero di energia, smaltimento in discarica)?
«E’ una domanda estremamente tecnica, alla quale sinceramente non siamo in grado di rispondere. Dal punto di vista politico i flussi di materia nascono dalle domande esercitate dal mercato e mi sembra impossibile limitare tali domande in modo democratico».

Questo quotidiano si è più volte espresso a favore dell´utilizzo della leva fiscale per orientare l´economia verso la sostenibilità ( meno tasse al lavoro più tasse alle produzioni e ai consumi inquinanti): lei è d´accordo?
«Naturalmente siamo d’accordo. Il problema è però che spesso queste politiche si trasformano in un aggravio di spesa per i consumatori e in un vantaggio per le aziende produttrici».

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