[03/04/2008] Consumo

La battaglia aerea dei pesticidi tra Equador e Colombia

LIVORNO. Stavolta non sono i bombardamenti dei campi militari delle Farc a dividere Equador e Colombia, ma il pericolo arriva ugualmente dal cielo. L’Equador ha denunciato il governo di Bogotà alla Corte internazionale di giustizia per «lo spargimento aereo da parte della Colombia di erbicidi tossici in luoghi situati in prossimità, lungo a vicino alla sua frontiera con l’Equador».

L’Equador ha riaffermato la sua opposizione all’esportazione ed al consumo di stupefacenti illeciti (di cui lo accusa la Colombia), e sottolinea che il problema sottoposto alla Corte «riguarda esclusivamente i metodi ed i luoghi utilizzati dalla Colombia per le sue operazioni di eradicazione di piantagioni illecite di coca e di papavero così come gli effetti nocivi di tali operazioni in Equador».

Il governo di Quito evoca il Patto di Bogotà del 1948 sulla regolamentazione pacifica delle differenze, ma anche l’articolo 32 della Convenzione Onu contro il traffico illecito di stupefacenti e di sostanze psicotrope del 1988. L’Equador chiede alla Corte internazionale di giustizia di giudicare la Colombia per violazione degli obblighi internazionali per aver causato o permesso il deposito sul territorio ecuadoregno di erbicidi tossici che hanno apportato danni alla salute umana, ai beni ed all’ambiente.

La richiesta riguarda anche il risarcimento dei danni che la Colombia dovrà accordare all’Equador a causa del suo comportamento «internazionalmente illecito, a partire dall’utilizzo di erbicidi, compreso lo spargimento aereo». L’Equador chiede anche alla Corte internazionale di imporre alla Colombia il rispetto della sua sovranità territoriale e di astenersi dall’utilizzo di erbicidi «in Equador e in tutti i punti della sua frontiera con l’Equador od in prossimità di questa».

La denuncia del governo progressista di Quito è rivolta a Bogotà ma parla a Washington, visto che è il governo statunitense che finanzia il programma di eradicazione delle piantagioni di coca e papaveri in America latina, anche se la coca verso Miami e l’Europa continua a scorrere a fiumi.

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