[03/04/2008] Consumo

Cresce la produzione di riso, ma non quanto popolazione, richiesta e prezzi

ROMA. Secondo la Fao, in condizioni climatiche normali, la produzione mondiale di riso nel 2008 dovrebbe crescere dell’1.8%, con un aumento di 12 milioni di tonnellate. Questo dovrebbe migliorare l’attuale situazione di scarsità dell’offerta dei più importanti paesi produttori di riso, ma il commercio internazionale di riso subirà una flessione, soprattutto a causa delle misure restrittive imposte da molti paesi esportatori. La produzione dovrebbe aumentare in maniera consistente in Bangladesh, Cina, India, Indonesia, Myanmar, Filippine e Tailandia, dove il divario tra offerta e domanda è già in una situazione critica ed I governi hanno annunciato una serie di incentivi per incrementare la produzione.

Previsioni per una volta positive anche per l’Africa: «Gli alti prezzi registrati a livello mondiale – spiega la Fao - potrebbero alimentare una crescita del due per cento, in particolare in Egitto, Guinea, Nigeria e Sierra Leone. Le preoccupazioni per una possibile dipendenza dalle importazioni alimentari nella regione hanno portato alla mobilitazione di risorse verso il settore risicolo».

In America Latina è previsto un recupero della produzione, in aumento anche nell’Unione Europea, mentre dovrebbe subire una contrazione la produzione di riso in Giappone, uno dei pochi paesi dove nel 2007 i prezzi al produttore sono crollati. In Australia è la siccità a limitare la produzione risicola, mentre negli Usa si stanno convertendo le risaie a colture più redditizie e destinate alle agroenergie.

«Il mercato internazionale del riso sta attualmente attraversando una situazione particolarmente difficile, con una domanda che supera l’offerta ed un notevole aumento del prezzo – spiega l´economista senior della Fao, Concepción Calpe - L’incremento produttivo previsto per il 2008 potrebbe ridurre la pressione, ma con tutta probabilità nel breve periodo persisterà una situazione di volatilità, data la scarsezza delle scorte. Questo implica che il mercato potrebbe reagire in maniera forte ad ogni buona o cattiva notizia relativa alla produzione o alle politiche nel settore».

Secondo la Fao, nel 2007 la produzione di riso è cresciuta dell’1%, attestandosi a 650 milioni di tonnellate, un aumento che non tiene più il passo con la crescita demografica, il che si traduce con una minore disponibilità pro-capite, mentre i Paesi emergenti come Cina ed India richiedono sempre più riso per soddisfare le nuove esigenze di consumo.

Infatti il commercio internazionale è un contrazione: «Le proiezioni sul commercio internazionale di riso per il 2008 indicano che raggiungerà il volume di 29.9 milioni di tonnellate, 1.1 milioni di tonnellate in meno delle stime riviste per il 2007 – dice la Fao - Questa situazione di scarsità dell’offerta in cui potrebbero trovarsi sino a fine anno i maggiori paesi esportatori, e le relative restrizioni sulle esportazioni, sono alcune delle cause alla base della contrazione del commercio risicolo prevista per il 2008. Quattro dei paesi esportatori di riso tradizionali, Cina, India, Egitto e Vietnam ma anche la Cambogia, hanno imposto prezzi di esportazioni minimi sotto i quali non scendere o tasse d’esportazione o quote e divieti d’esportazioni. Queste misure dovrebbero far ridurre le esportazioni di riso da questi paesi. Per quanto riguarda le importazioni, la caduta riflette le previsioni di minori spedizioni verso il Bangladesh, l’Indonesia e l’Iran, dal momento che la situazione dell’offerta e della domanda in questi paesi potrebbe in parte migliorare rispetto allo scorso anno».

Dall’inizio dell’anno il prezzo del riso è salito del 20%, a marzo il Thai alta qualità 100% B è stato quotato a 546 dollari alla tonnellata, un più 13% rispetto a febbraio, il 68% in più sul marzo 2007. «I recenti ed inaspettati aumenti del prezzo del riso riflettono la scarsa disponibilità sul mercato, specialmente data l’ampia serie di restrizioni imposte dai maggiori paesi esportatori - conclude Concepción Calpe - Questa tendenza al rialzo dei prezzi, tuttavia, potrebbe in qualche modo diminuire nei prossimi mesi, con l’arrivo dei nuovi raccolti in Brasile e Uruguay, ma anche in Bangladesh, India, Indonesia, Tailandia e Vietnam. Finora, le previsioni per questi raccolti sono positive».

Torna all'archivio