[02/04/2008] Consumo

Merluzzo, l’Ue cambia tutto per salvare gli stock

BRUXELLES. Il baccalà e lo stoccafisso ci piacciono, ma forse un po’ troppo. La Commissione europea ha adottato oggi una proposta di modifica del Piano di ricostituzione degli stock di merluzzo, in vigore dal 2005. I recenti avvisi scientifici giunti dal Council for the Exploration of the Sea (Ices) sottolineano che le attuali misure non sono riuscite a ridurre la pressione della pesca sugli di merluzzo ad un livello che ne permetta la ricostituzione. Sui Quattro stock esaminati, solo quello del Mare del Nord ha mostrato qualche segno di ripresa.

Tra le principali misure proposte oggi figurano: nuovi obiettivi fondati su una limitazione della quantità di pesci pescati, piuttosto che alla fissazione di volume di merluzzo negli stock interessati; semplificazione del sistema di gestione dello sforzo di pesca ed approccio più flessibile che permetta di adattare la riduzione della pressione esercitata dalla pesca in funzione dei diversi stadi di ricostituzione. Saranno anche messi in atto meccanismi specifici per incoraggiare la riduzione dei rigetti in mare così come verranno applicati programmi per evitare le catture di merluzzi. Il Piano sarà ampliato anche al Mar Celtico, che era stato escluso nel 2004.

Secondo Joe Borg, commissario Ue alla pesca ed agli affari marittimi, «Esiste un consenso alla necessità di un piano di ricostituzione degli stock di merluzzo. La Commissione ha segnatamente preso in considerazione la posizione delle parti interessate. Con tutta evidenza, non esistono formule magiche per ricostituire gli stock di merluzzo: dobbiamo pescare meno e meglio. Tuttavia, la Commissione propone un approccio più efficace, più flessibile e più pragmatico, che darà agli Stati membri e al settore gli strumenti necessari alla ricostituzione degli stock».

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