[31/03/2008] Comunicati

Sul Grande Mekong si discute di sviluppo e ambiente, ma non di democrazia

LIVORNO. E’ iniziato oggi a Ventiane, la capitale del Laos, il terzo summit dei primi ministri della sub-regione del Grande Mekong (Gms), indetta per «approfondire la cooperazione economica nell’interesse della prosperità comune dei loro Paesi». Il primo summit del Gms si era tenuto nel 2002 a Phnom Penh, in Cambogia, il secondo è stato ospitato a Kunming, in Cina, nel 2005.

Il tema del summit è “Rafforzare la competitività attraverso la connessione allargata” ed i sei Paesi partecipanti, pur rappresentando un’area in pieno sviluppo, da una parte economicamente dinamica e dall’altra con Stati ancora arretrati ma che arrancano volenterosi verso il modello cinese, non sono certo esempi di democrazie avanzate: la Cina che in questi giorni mostra la sua faccia peggiore in Tibet, la corrotta Cambogia, il misterioso Laos comunista, il Myanmar delle stragi di monaci e oppositori, la Thailandia appena uscita dall’ennesimo colpo di stato per gettarsi nelle braccia dell’ennesimo populista di turno, e il Vietnam che sta applicando la ricetta liberista al suo socialismo reale.

I dirigenti dei Paesi rivieraschi del Mekong stanno discutendo quali azioni coordinate intraprendere per ridurre la povertà e promuovere lo sviluppo sostenibile nella sub-regione sulla base dell’estensione della rete dei trasporti e delle telecomunicazioni, della modifica degli accordi commerciali, e di un rafforzamento della gestione ambientale.

Comunque un bel passo avanti, rispetto a poco più di trenta anni fa, quando le guerre indocinesi trasformarono questi Paesi in campi di battaglia o in retrovie dell’infinito conflitto del Vietnam. Nel suo discorso di apertura il primo ministro laotiano Bouasone Bouphavanh, ha chiesto ai dirigenti del Gms di approvare un Piano di azione per il periodo 2008-2012 ed a «fare maggiori sforzi per lo sviluppo delle infrastrutture al fine di rafforzare la competitività della sub-regione.

Parlando di energia, il premier del Laos ha chiesto di «costruire centrali elettriche di nuova generazione e di installazioni di trasmissioni, incoraggiando l’acquisto di energia ad un prezzo competitivo. Invito i paesi del Gsm – ha detto Bouasone Bouphavanh – a lavorare insieme per migliorare la collettività delle infrastrutture per mettere in campo un meccanismo e dei regolamenti per facilitare la circolazione dei beni e dei trasporti pubblici tra di loro. La protezione dell’ambiente e delle risorse naturali restano una delle principali componenti del piano di azione del Gms». E’ presente a Ventiane anche Haruhiko Kuroda, il presidente della Banca asiatica di sviluppo che dal 1992 è la maggiore sostenitrice del Programma di cooperazione economica del Grande Mekong.

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