[03/04/2006] Energia

E a Livorno il Comitato risponde a Confindustria: «Occhi chiusi davanti ai rischi»

LIVORNO. Il Comitato che a Livorno si oppone alla realizzazione del terminal off shore della Olt risponde al presidente provinciale di Confindustria che invece aveva sostenuto, nei giorni scorsi, la bontà del progetto. Lo fa richiamando il libro verde 2005 della Commissione europea, che «propone di invertire la tendenza alla continua crescita dei consumi energetici, individua la possibilità di risparmi energetici tra il 20% e il 40%, ad esempio, migliorando l’efficienza energetica degli edifici». «Il documento – prosegue il Comitato – ribadisce che ci guadagnerebbero, tra l’altro, la competitività, la protezione ambientale, la sicurezza degli approvvigionamenti. In particolare le energie rinnovabili sono giudicate dalla Commissione Europea capaci di produrre energia in quantità significative. La realizzazione di tali impianti potrebbe fornire un’occasione per l´industria italiana di sviluppare tecnologia e divenire competitiva sul mercato, oltre che generare molti più posti di lavoro rispetto ai rigassificatori».

Il Comitato torna a ricordare che «nessuna commissione ha mai preso in considerazione le conclusioni della Commissione ministeriale tecnico-scientifica che nel 2001 affermò che un impianto offshore di gas di petrolio liquefatto, al largo di Livorno, non era “in grado di garantire un adeguato livello di sicurezza sia dal punto di vista impiantistico che gestionale e ambientale”» e domanda: «Quel documento non vale più?».

«La nostra opinione – conclude il Comitato – è che per qualche briciola del business dell’importazione di gas la classe dirigente cittadina e regionale ha chiuso gli occhi sui rischi insiti nel progetto offshore. Livorno, Pisa e tutta la costa si prenderebbero i rischi e i danni, mentre i benefici, ammesso che ce ne siano, andrebbero ad altri».


nella foto: una recente conferenza stampa del Comitato contro la piattaforma off shore

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