[27/03/2008] Parchi

Codice del paesaggio, Asor Rosa e parchi

PISA. Nell’intervista di Francesco Erbani ad Alberto Asor Rosa su Repubblica di ieri si è tornati a parlare in termini fortemente allarmati delle note vicende non solo toscane appena attenuate dalla recente approvazione del nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio. Quello che non sembra emergere dall’intervista –puntuale e chiara in riferimento ai profili istituzionali e al rapporto stato-regioni enti locali- è nel merito.

In altri termini la questione paesaggio sembra esaurirsi – o quasi - con il ridelinearsi dei ruoli che scongiurerebbero finalmente l’arrembaggio piratesco dei comuni.

Poco o nulla invece si dice (e si è detto anche negli scorsi mesi) del fatto che il paesaggio oggi incrocia una molteplicità di aspetti ambientali e naturalistici che richiedono molto più di ieri una integrazione anticipata con successo già anni fa – ma oggi ignorata - solo o quasi nei parchi regionali e assai meno in quelli nazionali.

Se ne è tenuto così poco conto che il nuovo codice si è ‘riappropriato’ di questa competenza rispetto ai piani previsti dalle legge 394 sulle aree protette. Possibile che su questo punto specialmente chi ha privilegiato nella sua attenzione la situazione toscana che al riguardo presenta importanti esperienze e risultati non abbia nulla da dire?

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