[27/03/2008] Parchi

Conferenza Stato-Regioni: Zps e Sic sono da includere tra le aree protette

LIVORNO. La Conferenza Stato-Regioni ha finalmente dato il proprio parere sulla modificazione della deliberazione del Comitato nazionale per le aree protette del 12 dicembre 1996, su proposta del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Detto in parole povere si tratta dell’atteso parere sullo status di Zone di protezione speciale (Zps) e Siti di importanza comunitaria (Sic), una decisione che da un lato conferma la relazione dei siti di Rete Natura 2000 con la legge quadro 394/91 sulle aree protette, aree protette, e dall’altro individua un sistema specifico e adeguato di regole per la gestione e la tutela dei siti, rafforzando la legislazione in materia e in particolare il decreto Rete Natura 2000 del Ministero dell’ambiente. Il provvedimento preso dalla Conferenza Stato-Regioni delibera la definitiva appartenenza di Sic e Zps al novero delle aree protette italiane e se ne specifica il regime di protezione. Con tutto quel che ne consegue.

Per Giuliano Tallone, presidente della Lega italiana protezione uccelli (Lipu) «è un atto di grande valore, che chiude un percorso decennale e sancisce finalmente l’importanza e la dignità delle oltre tremila aree naturali italiane di rilievo comunitario. E’ una decisione importante che rappresenta la fine di un’incertezza normativa che durava da troppo tempo e che ha, e avrebbe ancora, generato una lunga serie di complessi contenziosi giuridici. Oggi possiamo finalmente disporre di un sistema di misure di conservazione che è efficace per la conservazione della biodiversità e sostenibile per le attività umane, nello spirito di Rete Natura 2000».

Secondo la Lipu dalla Conferenza Stato-Regioni è uscito un sistema di protezione al tempo stesso efficace e sostenibile. «Ora è tutto pronto per i provvedimenti regionali di tutela dei siti» e gli ambientalisti si augurano che la svolta messa in atto dal Ministero dell’ambiente e da tutti coloro che negli ultimi mesi hanno lavorato su conservazione della biodiversità, «sia confermata e rilanciata dal prossimo Governo, considerati i fondamentali obiettivi, nazionali ed internazionali, che in campo di tutela della natura l’Italia deve concretamente e rapidamente raggiungere».

Per Claudio Celada, direttore area conservazione natura Lipu «Stiamo forse avviandoci alla soluzione di un problema annoso quale quello della incompiutezza della Rete Natura 2000 nel nostro Paese, i cui gravi effetti sono stati il degrado dei siti, i danni alle specie e le varie procedure di infrazione aperte dall’Europa contro l’Italia. Con il decreto del ministero dell’ambiente e la delibera di oggi ci sono tutte le condizioni perché le Regioni emanino i rispettivi provvedimenti regionali, che peraltro andrebbero a sostituire le ben più rigide misure di salvaguardia altrimenti sussistenti, e così si chiuda un percorso che finalmente può trasformarsi da vizioso in virtuoso».

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