[21/03/2008] Trasporti

Mobilità, una programmazione moderna senza spinte settoriali

ROMA. Non c’è è alcun dubbio che tutti i PRG delle città spesso sono stati adottati con due grandi limiti. Il primo riguarda la visione d’area. Non di rado si è ragionato separatamente all’interno del solo territorio comunale non valutando per nulla il territorio contermine. Il secondo è che si è prevista la espansione futura della urbanizzazione e non si è prevista e programmata alcuna infrastruttura di trasporto al servizio della espansione urbana.

Le regioni per conto loro non hanno avuto ne la capacità ne la lungimiranza di proporre un sistema integrato complessivo. Bisogna rovesciare questa impostazione. Anche la Province attraverso il loro PTC devono fare adeguatamente la loro parte e assumere priorità. La presenza di grandi periferie: dormitori in cui il degrado è presente in modo abnorme, dimostra soprattutto la assenza di infrastrutture e servizi. Infrastrutture che non possono essere programmate con decenni di ritardo o a “valle” degli insediamenti. Andavano semplicemente realizzate prima della urbanizzazione. La necessità di un elevatissimo pendolarismo verso il capoluogo conferma la carenza di programmazione complessiva riguardo la problematiche dell’assetto e dello sviluppo equilibrato del territorio.

La regione e la sicurezza
Particolare attenzione dovrà essere posta alle problematiche riferite alle problematiche della sicurezza del trasporto. La questione attiene a tutte le modalità di trasporto. Per tutti i trasporti che si svolgono all’interno della regione, al di là del vettore che lo esercita, non deve esistere una “competenza” nel campo della sicurezza nella quale la regione sia esclusa.

*componente il Comitato Esecutivo dell´Associazione NOAUTO

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