[20/03/2008] Acqua

Per il risparmio idrico: Imbrocchiamola!

FIRENZE. L´Italia ha il record mondiale del consumo procapite di acque minerali che garantisce enormi guadagni ai produttori a fronte di poche migliaia di euro pagate agli enti che erogano le concessioni di coltivazione, di solito le Regioni. Anzi 14 Regioni su 20 non ricevono un euro per l’acqua imbottigliata dalle imprese e ricordiamo che le acque sotterranee fanno parte del demanio pubblico. Grandi consumi di acqua minerale significano anche un grande spreco di risorse, montagne di bottiglie di plastica da smaltire e tante emissioni di CO2 per il trasporto su gomma che potrebbero essere risparmiate.

Per questi motivi, con l’avvicinarsi della Giornata mondiale dell’acqua, Legambiente insieme alla rivista Altreconomia, invita tutti i cittadini a preferire l´acqua del rubinetto e promuove “Imbrocchiamola!” il secondo appuntamento della nuova campagna di Legambiente “Ridurre si può”, che mira a favorire il consumo di acqua del rubinetto non solo in casa ma anche negli esercizi pubblici come ristoranti, pizzerie, bar.
«Con Imbrocchiamola - informano da Legambiente - parte anche la campagna di informazione rivolta ai cittadini e alle amministrazioni locali per promuovere l´uso "dell´acqua del Sindaco", per diffondere buone pratiche come la divulgazione sistematica dei dati sulla qualità delle acque di rubinetto e l´eliminazione delle acque imbottigliate nelle mense scolastiche».

Sul sito www.imbrocchiamola.org sono riportati tutti i dettagli della campagna. Inoltre è possibile regione per regione, segnalare tutti gli esercizi che aderiscono all’iniziativa e quelli che si rifiutano di fornire acqua del rubinetto. Ribadiamo ancora una volta che l’acqua del rubinetto oltre ad essere potabile è anche buona dal punto di vista organolettico e facilmente accessibile (almeno nella gran parte del nostro Paese). Quindi riteniamo che orientarsi verso questa scelta sia più che possibile oltreché ambientalmente corretto. Per gli irriducibili che non vogliono rinunciare alle acque minerali, la scelta sarebbe auspicabile che ricadesse su acque regionali, magari imbottigliate in vetro.

In questo contesto vogliamo comunque segnalare un’azione positiva (ancorché interessata) di un importante azienda produttrice di acque minerali. Si tratta di Levissima del Gruppo Sanpellegrino che ha deciso di dare un contributo alla salvaguardia della risorsa acqua a partire dai ghiacciai, là dove la fonte ha origine. Dall´estate 2007 Levissima in collaborazione con l´Università degli studi di Milano - Dipartimento di Scienza della Terra - ha dato vita ad un progetto di ricerca sulle Alpi Lombarde, finalizzato alla quantificazione delle perdite idriche causate dalla fusione glaciale e alla formulazione di proposte per la loro mitigazione.

Nello specifico la ricerca scientifica ha preso avvio dalle montagne della Valdidentro in Valtellina, da cui Levissima nasce, con particolare attenzione al Ghiacciaio Dosdè. Le ricerche sono condotte dai glaciologi coordinati dal professor Claudio Smiraglia e dalla dottoressa Guglielmina Diolaiuti (rispettivamente Presidente e componente del Comitato Glaciologico Italiano), con la collaborazione di tecnici del Comitato Ev-K2-CNR e di soci del Club Alpino Italiano. Quanto si ritirano i ghiacciai ogni anno? Quanto varia lo spessore tra estate e inverno? Che temperature si registrano sulla loro superficie? Sono le domande a cui il gruppo di ricercatori, che da diversi anni compie studi sui più importanti e rappresentativi ghiacciai alpini ed extra-alpini (Himalaya, Karakorum ed Antartide), cercherà di dare risposta.

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