[20/03/2008] Trasporti

Mobilità sostenibile: aziende e multinazionali si muovono (almeno così dicono)

LIVORNO. Oggi segnaliamo due buone pratiche ambientali (o meglio due buone intenzioni) messe in atto dal mondo dell’impresa. La prima riguarda una dozzina di aziende, italiane e multinazionali, che hanno deciso di aderire all’iniziativa di Quattroruote che mira a ridurre del 10% la Co2 emessa dalle flotte aziendali: Autogrill, Autostrade, Bristol-Myers Squibb, Coca-Cola, Intesa San Paolo, Johnson & Johnson, Pirelli, SanofiAventis, Tnt Express, Vodafone, Gucci, San Paolo si sono impegnati negli ultimi 5 mesi a intervenire sulle loro flotte per abbattere consumi ed emissioni. L’iniziativa ha portato alla creazione di un network online dove scambiare best practice e le azioni concrete si sono realizzate prima di tutto nella riduzione della cilindrata media della rosa delle auto. Un’altra strategia molto apprezzata dalle varie aziende è stata l’introduzione nella propria flotta di vetture bifuel benzina/metano oppure ibride come la Toyota Prius. Gli sforzi si sono concentrati infine sull’educazione e formazione di dipendenti e manager spesso troppo legati al valore di status symbol che spesso assumono le vetture di grossa cilindrata.

La seconda buona intenzione è quella annunciata dalle multinazionali della grande distribuzione, che hanno fatto loro l’obiettivo che si è data l’Europa di ridurre i consumi energetici di almeno il 20% entro il 2020. In questo caso l’adesione è arrivata da Ahold, Asda/Wal Mart, C&A, carrefour, Delhaize, Dsg, El Corte Inglés, H&M, Ikea, Inditex, Kingfisher, Marks&Spencer, Metro e Tesco: le prime applicazioni concrete dell’impegno vanno dal riutilizzo del calore generato dagli impianti di refrigerazione per integrare il sistema di riscaldamento, all’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici su magazzini e parcheggi, fino all’utilizzo di veicoli elettrici e alle iniziative di sensibilizzazione dei clienti per educare al risparmio energetico. Si potrebbe tranquillamente sottolineare che come al solito si interviene per motivi di immagine e che ancora una volta se qualcosa si fa, lo si fa in direzione del risparmio di flussi di energia ignorando quelli di materia, ma siccome l’articolo va sotto la rassegna delle buone pratiche, questa resta una buona notizia.

Perché al di là dei risultati concreti che saranno ottenuti, dimostra come si possa e si debba orientare il mercato verso un’economia ecologica, più sostenibile. Se la strategia del 20-20-20 non fosse stata adottata a livello europeo difficilmente la grande distribuzione avrebbe avviato un’iniziativa del genere spontaneamente. Nello stesso modo la cura dimagrante per le emissioni delle flotte aziendali delle 12 aziende che hanno aderito all’idea di Quattroruote sono state spinte ad accettare sia per il ritorno di immagine che ne avranno, sia per gli effettivi risparmi economici che ne otterranno grazie a una serie di incentivi previsti per chi inquina meno e sceglie soluzioni più sostenibili.

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