[19/03/2008] Energia

Bersani: «Il nucleare è un sistema che attualmente in Italia non c´è»

LIVORNO. Terza generazione, quarta generazione, prossima generazione, futura generazione, nuova generazione…”io ie taglierrebbi ste generazioni” direbbe Carlo Verdone! Battute a parte, il dibattito sul nucleare sì, nucleare no, sta prendendo la china del chi le spara più grosse in un senso o nell’altro. Quale che sia la propria posizione – e quella di greenreport è nota – osserviamo che in mancanza di reali argomenti scientifici comprovati, il gioco per i pro-atomo si risolve nella richiesta di riapertura subito al nucleare con la tecnologia che ancora non esiste (sicurezza intrinseca. In questo senso le parole del ministro Pierluigi Bersani (Nella foto) sono significative: «Prima di affrontare il dibattito sul nucleare di quarta generazione l´Italia va messa nelle condizioni di decidere, perché quello del nucleare è un sistema, che attualmente in Italia non c’è».

I problemi sono quelli di sempre: «Noi - ha detto Bersani - non sappiamo ancora come smaltire le scorie del vecchio nucleare. Il nucleare è un sistema, di cui fa parte la ricerca, la sicurezza, lo smaltimento delle scorie: non si può essere così propagandistici e sfacciatamente generici, come ha fatto Casini. Noi non siamo fuori dal nucleare, siamo sospesi. Bisogna mettere l´Italia nelle condizioni di poter decidere, perché adesso non abbiamo il sistema».

Su cosa significhi “mettere l’Italia nelle condizioni di poter decidere” le interpretazioni possono essere molte (al pari di quelle su cosa sia la nuova generazione!) e forse la più probabile per Bersani è quella riportata nel programma del Pd, ovvero che «L´Italia deve impegnarsi sulle tecnologie di punta: che si tratti della cattura del biossido di carbonio per il "carbone pulito", o si tratti del metano, delle biomasse o dell’idrogeno e anche del nucleare di quarta generazione, ovvero quello a sicurezza intrinseca e con la risoluzione del problema delle scorie. È indispensabile essere presenti nelle partnerships internazionali in questi campi, per sviluppare un’industria energetica nazionale».

Il punto è che in questo momento il dibattito ci pare dovrebbe vertere su cosa si fa sull’esistente: efficienza, risparmio, rinnovabili. Se Confindustria, quindi non Greenpeace, ha detto che il risparmio è il più grande giacimento di energia, perché non si discute (e poi si fa) su questo? Perché non si inventiva al massimo la ricerca? Che senso ha mettersi ora a rincorrere il mondo sul nucleare, quando siamo più indietro di tutti avendolo abbandonato 20 anni fa?

In punto è che in questo momento il dibattito ci pare dovrebbe vertere su cosa si fa sull’esistente: efficienza, risparmio, rinnovabili. Se Confindustria, quindi non Greenpeace, ha detto che il risparmio è il più grande giacimento di energia, perché non si discute (e poi si fa) su questo? Perché non si inventiva al massimo la ricerca? Che senso ha mettersi ora a rincorrere il mondo sul nucleare, quando siamo più indietro di tutti avendolo abbandonato 20 anni fa e visto anche dai comuni la scelta delle rinnovabili (vedi articolo su comuni rinnovabili) pare sia stata assunta come vincente?

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