[13/03/2008] Comunicati

Pier: finalmente s´integrano governo del territorio, energia e clima

FIRENZE. Tutti i giornali dell’11 marzo riportano la conferenza di Martini tenuta per illustrare il Piano di indirizzo energetico regionale 2008-2010. Tutti evidenziano l’obiettivo, entro il 2020, di risparmio e aumento del 20% delle rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas serra.

Il Pier contiene, ed è una novità rilevante sostenuta in fase di concertazione da Legambiente e Ambiente e Lavoro, uno stretto rapporto tra indirizzi in campo energetico, in particolare per le energie rinnovabili, e Piano di indirizzo territoriale; contiene, inoltre, impegni alla revisione, prima dell’estate, proprio del Pit per renderlo idoneo ad accogliere politiche energetiche innovative come la nascita di un settore industriale di produzione di impianti e istallazioni per le energie rinnovabili.
E’ la prima volta che si afferma in modo cogente l’integrazione tra politiche superando la settorialità, individuando collegamenti forti tra governo del territorio, politiche energetiche e obiettivi per la riduzione delle emissioni climalteranti nel contesto della sostenibilità dello sviluppo locale.

Pit e Pier individuano una serie di regole per favorire il processo di sostituzione dei combustibili di origine fossile con energia eolica, solare, ecc. Gli strumenti di governo del territorio, i piani strutturali e le invarianze, i piani paesaggistici, la semplificazione delle procedure proprio in virtù della certezza delle regole, il contrasto degli effetti d’annuncio che favoriscono la rendita, il sostegno alla pianificazione sovracomunale o di bacino, si rivelano così adatti per politiche energetiche fondate sul risparmio delle risorse (suolo, acqua, energia, recupero del calore dalle attività produttive, ecc.) e a favorire lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili nell’interesse delle comunità locali e dell’intera società toscana. Ciò anche al fine di contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici come bassa piovosità; infatti siccità e aumento delle temperature medie stagionali impongono misure urgenti e un Piano di azione almeno per il periodo 2008-2012 a cui Pier e Pit debbono concorrere.

Ma per realizzare tali obiettivi vi è bisogno di un cambiamento profondo nella logica di formazione e realizzazione dei Piani e dei programmi a partire da valutazioni di scenario come quelle presentate agli “Stati generali della sostenibilità” del novembre 2007, da strategie di risposta/priorità, avvio del processo unitario di Piano e di Vas/partecipazione ai processi decisionali, obiettivi, idee forza, azioni (queste ultime con l’indicazione dei tempi, finanziamenti, realizzatori, valutazioni in itinere e indicatori, valutazione di efficacia e degli effetti ex post e relativi indicatori).

Pier e Pit vanno in questa direzione ma molto c’è ancora da fare perché dagli “Stati generali della sostenibilità” sugli effetti dei cambiamenti climatici si passi ad azioni condivise di mitigazione e adattamento attraverso una Convenzione toscana sul cambiamento climatico.

La Gran Bretagna lavora da un anno a livello legislativo, la Catalogna ha appena definito un Piano d’azione, l’Italia ha tenuto la conferenza sul clima a settembre 2007, ora ci sono e le elezioni anticipate. A livello politico chi dà continuità e definisce obiettivi praticabili? In Toscana a partire dagli “Stati generali della sostenibilità” è prioritario che i soggetti che li hanno promossi, attivino, in tempi brevi, un incontro con la Commissione temporanea del Parlamento europeo sui cambiamenti climatici al fine di dare continuità e praticità recependo le principali acquisizioni, anche in termini conoscitivi, azioni e programmi della Ue in questa complessa materia.

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