[10/03/2008] Consumo

Pesca illegale, controlli portuali più severi nel Mediterraneo

ROMA. La Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (Gfcm), riunita alla Fao a Roma, ha approvato la scorsa settimana una serie di misure per controlli più severi da parte dello “Stato di approdo” per contrastare la pesca illegale, non dichiarata e non segnalata (Iuu - illegal, unreported and underreported fishing). I Paesi che aderiscono alla Gfcm (Albania, Algeria, Bulgaria, Croazia, Cipro, Egitto, Comunità Europea, Francia, Grecia, Israele, Italia, Giappone, Libano, Libia, Malta, Monaco, Montenegro, Marocco, Romania, Slovenia, Spagna, Siria, Tunisia e Turchia), designeranno porti dove le imbarcazioni straniere che vogliono scaricare, trasbordare e lavorare il pesce, o fare carburante e rifornimento, dovranno seguire regolari procedure d’approdo.

«Tutte le imbarcazioni, tranne quelle dello Stato d’approdo – spiega una nota Fao - dovranno farne richiesta in anticipo, fornendo informazioni esaustive sulle loro attività e sul loro carico. I privilegi di attracco saranno negati ai pescherecci sprovvisti di bandiera Gfcm e ad ogni imbarcazione avvistata che sarà implicata in attività illegali. Verranno respinti anche i natanti inseriti nelle liste nere per attività non dichiarate dalle organizzazioni per la gestione della pesca regionali».

Sarà ispezionato il 15% di tutte le imbarcazioni straniere che approdano negli scali designati e la scoperta di attività illegali comporterà la negazione di accesso al porto, l’inserimento nella lista nera da parte della commissione e una segnalazione al paese d’origine dell’imbarcazione. «Questo è uno dei più avanzati progetti di controllo a livello di Stato d’approdo in funzione oggi – spiega Alain Bonzon, segretario della Gfcm - È uno strumento moderno che prende in considerazione il lavoro della Fao in materia di controlli anti Iuu».

La Gfcm ha istituito gruppo di lavoro «per studiare la fattibilità tecnica dell’installazione di sistemi di monitoraggio a bordo delle imbarcazioni dei paesi membri della Commissione. Questo consentirebbe di trasmettere dati sulle attività di queste imbarcazioni via satellite e potrebbe diventare uno strumento efficace nella lotta contro la pesca illegale». Un altro passaggio importante della riunione di Roma è stata la sottoscrizione delle raccomandazioni adottate di recente dalla International commission for the conservation of atlantic tunas (Iccat) riguardanti il pescespada mediterraneo che per le classificazioni Fao sugli stock ittici risulta sfruttato in eccesso, spesso al massimo della sua capacità ed oltre i livelli di sostenibilità. Le misure adottate prevedono il divieto assoluto di pesca per questa specie dal 15 ottobre al 15 novembre 2008, rafforzando la decisione presa 10 anni fa di proibire o limitare fortemente l’impiego di reti derivanti (spadare e ferrettare) per la pesca di specie vulnerabili.


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